[Area] A sostegno dei magistrati della Procura e della Corte penale internazionale

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Mer 22 Maggio 2024 15:15:16 CEST



A sostegno dei magistrati della Procura e della Corte penale 
internazionale

Lo Statement emesso il 20 maggio 2024 dal Procuratore presso la Corte 
penale internazionale, con il quale annuncia di avere depositato alla 
sezione predibattimentale della Corte la richiesta di mandati d'arresto 
relativi alla situazione dello Stato palestinese, è stato oggetto di un 
fuoco di fila politico-mediatico di fronte al quale Magistratura 
democratica, come associazione indipendente di magistrati, non può 
tacere.

La giurisdizione della Corte sui crimini di guerra e contro l'umanità 
commessi sul territorio di uno Stato Parte o da cittadini di uno Stato 
Parte (in questo caso la Palestina, che ha ratificato lo Statuto di Roma 
nel 2015) corrisponde a nozione unanimemente riconosciuta nel settore 
del diritto internazionale penale, sia con riferimento alla 
giurisdizione _ratione materiae_ (articoli 7 e 8 dello Statuto) che con 
riferimento alla giurisdizione _ratione personae et loci_ (articoli 11 e 
12 dello Statuto).

Le dichiarazioni di alcuni leader politici mondiali, che hanno definito 
"abnorme" e "scandalosa" l'iniziativa della Procura penale 
internazionale, non hanno quindi fondamento giuridico e mirano piuttosto 
a delegittimare la Procura e a esercitare un'indebita pressione sui 
Giudici che dovranno pronunciarsi sulle richieste di arresto.

Di fronte a questi tentativi di ingerenza politica nei confronti di un 
organo nato e strutturato come autorità giudiziaria indipendente, 
manifestiamo piena solidarietà ai magistrati della Procura e della Corte 
penale internazionale, non dimenticando che spesso essi vengono fatti 
oggetto di minacce e ritorsioni anche sul piano personale: come è 
avvenuto nel 2020, quando l'amministrazione statunitense ha dichiarato 
un vero e proprio  stato d'emergenza riguardante la Corte penale 
internazionale, comprensivo di sanzioni personali contro l'allora 
Procuratrice, Fatou Bensouda; e come avvenuto ancora di recente, quando 
l'amministrazione russa ha inserito il giudice Rosario Aitala nella 
lista dei ricercati per avere firmato, il 17 marzo 2023,  il mandato di 
arresto nei confronti di Vladimir Putin.

Non si può essere garanti della democrazia e dei diritti umani a 
corrente alterna e a seconda delle alleanze geopolitiche. L'esistenza di 
una giurisdizione universale effettiva sui crimini di guerra e sui 
crimini contro la pace e contro l'umanità è una condizione, essenziale e 
imprescindibile, di coerenza democratica, non potendosi sostenere, a  
parole, la democrazia e i diritti umani e al contempo rifiutare che vi 
siano limiti esterni all'uso della forza da parte degli Stati; limiti 
che non derivano dai rapporti di forza a monte né  dall'obiettivo 
politico contingente o dalla potenza militare di uno Stato, ma dalla 
centralità giuridica della persona umana, che non dovrebbe mai essere 
reificata e disumanizzata a tal punto da essere considerata "mezzo" o 
"danno collaterale" di strategie e azioni militari.

Se si nega questo principio, si nega la possibilità della specie umana 
di proteggere sé stessa dall'autoestinzione.

Per questo sono stati adottati strumenti di diritto internazionale che, 
a partire dalla Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, 
disciplinano anche i conflitti armati, come le quattro Convenzioni di 
Ginevra del 1949 e le Convenzioni Onu contro il genocidio e la tortura.

Non possiamo ignorare che la stessa esistenza di una giurisdizione 
penale universale ‒ una giurisdizione sovranazionale proprio perché non 
ha una nazione alle spalle  ‒  rappresenta in sé e per sé  una sfida 
enorme per il diritto, in quanto le pressioni politiche e i rapporti di 
forza tra gli Stati vanno inevitabilmente a impattare sui reali margini 
di azione e sulle concrete possibilità, investigative e giurisdizionali, 
di una Corte che non può lavorare se non in forza della collaborazione 
degli Stati Parte e della non ostilità degli Stati che, pur non avendone 
ratificato lo Statuto, non dovrebbero comunque contrastare l'attività 
giudiziaria di una Corte altamente rappresentativa a livello mondiale e 
della quale fanno già parte 123  Stati.

La feroce e cieca violenza utilizzata da Hamas nell'attentato del 7 
ottobre 2023 contro civili israeliani inermi, le uccisioni e gli stupri 
di massa di ragazze e bambini e il rapimento di centinaia di ostaggi, 
molti dei quali, presumendone la sopravvivenza, risultano ancora nelle 
mani di Hamas, non possono andare esenti da un'indagine internazionale;  
così come non si può rivendicare alcuna immunità "a prescindere" per  la 
manifesta sproporzione della reazione del  governo israeliano, il quale, 
come riportano gli addebiti provvisori emessi dalla Procura (in 
conformità, peraltro, alla situazione di fatto già delineata dalle 
pronunce _ad interim_ della Corte internazionale di giustizia, del 26 
gennaio e del  28 marzo 2024, con le quali è stata ordinata allo Stato 
di Israele l'adozione di misure urgenti a salvaguardia della popolazione 
civile palestinese,  che il governo israeliano ha deliberatamente 
ignorato), avrebbe utilizzato la fame come arma di guerra, lasciando 
morire senza nutrimento migliaia di persone tra cui moltissimi minori, e 
avrebbe deliberatamente attaccato la popolazione civile anche in zone 
protette dalle convenzioni di Ginevra, realizzando lo sconcertante 
bilancio di oltre 30.000 vittime civili.

Per questi motivi supportiamo il lavoro dei magistrati della Procura e 
della Corte penale internazionale e ci auguriamo che i leader politici e 
i Capi di Stato, in particolare degli Stati europei e occidentali,  che 
costruiscono le proprie leadership sulla difesa della democrazia, 
sappiano osservare la necessaria coerenza e cessare ogni indebita 
pressione e tentativo di intimidazione nei confronti della Corte, e si 
concentrino,  piuttosto, su politiche che promuovano, anziché mettere a 
rischio, l'indipendenza delle giurisdizioni, all'interno e  all'esterno 
dei confini nazionali.

_L'Esecutivo di Magistratura democratica_

_Leggi sul sito di Magistratura democratica_ [1]



Links:
------
[1] 
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