[Area] La mail, che cosa c’era davvero scritto, le reazioni esorbitanti
md a magistraturademocratica.it
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Lun 21 Ott 2024 10:40:33 CEST
_La mail, che cosa c'era davvero scritto, le reazioni esorbitanti_
_Vogliamo consentire a tutti di valutare con sincerità e senza surreali
strumentalizzazioni il contenuto di una riflessione del giudice Marco
Patarnello che ha provocato reazioni delle massime istituzioni politiche
e di alcuni organi d'informazione del tutto esorbitanti rispetto a ciò
che realmente è stato scritto._
_Iniziamo con una semplice considerazione: a chi parla di complotto
ordito contro la maggioranza di governo sfugge il semplice fatto che un
complotto non si prepara annunciandolo in una mailing-list, quella di
tutti i magistrati dell'Anm, con migliaia di accessi (da cui chiunque
può prelevare qualsiasi contenuto e passarlo a un giornalista)._
_Incuriosisce la distratta lettura di un esponente politico che
annunciando addirittura un'interrogazione parlamentare parla di "mail
mandata agli altri esponenti di Magistratura democratica": se avesse
avuto la pazienza di leggere prima di dichiarare avrebbe capito che di
tutt'altro si trattava._
_La mail di cui si parla si inserisce in una discussione in cui sono
state espresse molte e diverse opinioni, alcune delle quali anche più
dirette e forti, e che derivavano dallo sconcerto - tra tutti i
magistrati e non certo solo tra quelli di Magistratura democratica - per
le reazioni di rappresentanti delle istituzioni governative di fronte ad
alcune pronunce in materia di immigrazione che non un fine giurista ma
anche un semplice attento lettore di giornali avrebbe potuto facilmente
prevedere: se il "modello Albania" confligge con le regole a cui
l'Italia aderisce, ad esse è destinato a cedere, con buona pace di chi a
quel "modello" affida parte delle sue chances politiche. Nè i giudici,
nel decidere sui diritti delle persone, devono o possono farlo solo come
fa piacere a chi governa._
_Nel merito la mail riconosce alla Presidente del Consiglio di non
muoversi per interessi personali ma in base a una visione politica; che
è politicamente forte e sostenuta da una maggioranza forte; che la sua
visione della giurisdizione non è condivisibile e che mette in
discussione l'assetto costituzionale; che i magistrati non devono fare
opposizione politica ma essere uniti e fare chiarezza su quello che può
compromettere i diritti dei cittadini._
_Vista così - cioè com'è in realtà - la mail che ha suscitato reazioni
estreme corrisponde semplicemente a un'esigenza di discussione pubblica
che in una democrazia costituzionale è necessaria. Non "consentita" da
chi governa. Necessaria._
_L'Esecutivo di Magistratura democratica_
Marco Patarnello, sulla mailing-list Anm, il 19 ottobre 2024 alle 18.32
Indubbiamente l'attacco alla giurisdizione non è mai stato così forte,
forse neppure ai tempi di Berlusconi. In ogni caso oggi è un attacco
molto più pericoloso e insidioso per molte ragioni. Innanzitutto perché
Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove
per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto
più forte. E rende anche molto più pericolosa la sua azione, avendo come
obiettivo la riscrittura dell'intera giurisdizione e non semplicemente
un salvacondotto. In secondo luogo perché la magistratura è molto più
divisa e debole rispetto ad allora. E isolata nella società. A questo
dobbiamo assolutamente porre rimedio. Possiamo e dobbiamo farlo. Quanto
meno dobbiamo provarci. Sull'isolamento sociale non abbiamo il controllo
ma sul tema della compattezza interna possiamo averlo. Non è accettabile
chinare le spalle ora o che qualcuno si ritagli uno spazio politico si
danni dell'intera magistratura.
In terzo luogo la compattezza e omogeneità di questa maggioranza è molto
maggiore che nel passato e la forza politica che può esprimere è enorme
e può davvero mettere in discussione un assetto costituzionale
ribaltando principi cardine che consideravamo intangibili. Come
corollario di questa condizione politica, anche l'accesso ad
un'informazione decente è ancora più difficile dell'era di Berlusconi.
Quindi il pericolo per una magistratura ed una giurisdizione davvero
indipendente è altissimo. Dobbiamo essere uniti e parlare con chiarezza.
Non dobbiamo fare opposizione politica ma dobbiamo difendere la
giurisdizione e il diritto dei cittadini ad un giudice indipendente.
Senza timidezze.
Dobbiamo pretendere che il CSM apra un dibattito al proprio interno e
deliberi una reazione chiara e netta. Che anche l'ANM mostri il proprio
approccio unitario e fermo. Ieri ho sentito un buon Santalucia, pacato
ma piuttosto chiaro. Vorrei che si sentisse chiaramente che rappresenta
tutta la magistratura.
Leggi sul sito di Magistratura democratica [1]
Links:
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[1]
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