[Area] La giustizia, le critiche, le persone. La necessaria tutela di un bene comune
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Ven 6 Dic 2024 13:58:47 CET
_La giustizia, le critiche, le persone. _
_La necessaria tutela di un bene comune _
Si ripetono con preoccupante frequenza e con crescente aggressività
violente intimidazioni a chi - con diversi ruoli - assume su di sé il
peso di vestire la toga.
Tra gli ultimi: i pubblici ministeri di Palermo, i giudici che si
occupano di immigrazione, l'Avvocato Caruso, "reo" di aver difeso chi si
ritiene non debba esserlo; e i molti casi precedenti.
I toni sono sempre più violenti. La razionalità degli argomenti cede il
passo alla forza emotiva delle suggestioni e delle illazioni. Il
confronto di opinioni si polarizza in tifoserie contrapposte.
Qualcuno paga prezzi elevati.
L'amministrazione della giustizia - che non può prescindere
dall'indispensabile contributo dialettico della Difesa - non è cosa
separata dalle tensioni che attraversano la nostra comunità. È per
questo che l'amministrazione della giustizia accende le nostre passioni.
È per questo che l'amministrazione della giustizia non può essere una
cosa "sacra" e separata dalla società civile.
È per questo che l'amministrazione della giustizia ha indispensabile
bisogno del controllo e della critica dell'opinione pubblica.
È per questo che i provvedimenti giudiziari debbono essere motivati:
perché tutti - giuristi e non - hanno il diritto di capire e perché
tutti abbiano la possibilità di criticare.
Ma l'amministrazione della giustizia è anche un bene comune. È
necessario avere cura di questo bene comune: che è un mondo fatto di
persone - avvocati, pubblici ministeri, giudici, cancellieri - alle
quali si deve potere guardare con fiducia. Averne cura è necessario non
solo per il doveroso rispetto dovuto a ogni essere umano (in primo luogo
alle persone coinvolte nei processi) ma anche per consolidare la fiducia
che si deve nutrire verso una funzione al servizio di tutti e di
ciascuno.
Criticare una sentenza non solo è legittimo, ma è addirittura doveroso,
perché, auspicabilmente, la critica razionale e fondata su argomenti
renderà migliori le decisioni successive.
Ma attaccare un avvocato, un pubblico ministero, un giudice per il solo
fatto di avere preso posizioni sgradite a chi urla; attaccarlo per il
solo fatto di avere svolto il suo lavoro, accusandolo di avere tradito
l'alto senso della sua funzione (sia essa difensiva, requirente o
giudicante) serve solo a costruire un nemico e a minare la fiducia nella
giustizia.
Nell' esprimere solidarietà a chi è vittima di attacchi e minacce
inaccettabili, auspichiamo che - senza mai rinunciare al confronto di
idee e al diritto di critica - chiunque assume la responsabilità di
"prendere la parola" lo faccia avendo a cuore la tutela di un bene
comune, la giustizia, al servizio di tutti e di ciascuno.
_ L'Esecutivo di Magistratura democratica_
_Leggi sul sito di Magistratura democratica _ [1]
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