[Area] AreaDG - Idee per la ANM 2025

Coordinamento AreaDG coordinamentoarea a gmail.com
Mar 17 Dic 2024 17:01:29 CET


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I candidati di AreaDG per le elezioni del CDC ANM -
*https://www.areadg.it/elezioni/cdc-anm-2025/
<https://www.areadg.it/elezioni/cdc-anm-2025/> -* sono impegnati da
settimane in un confronto collettivo per elaborare idee e progetti per il
prossimo quadriennio dell’ANM. Saranno tutti impegnati nella difesa
dell’assetto costituzionale della giurisdizione e nella difesa dei colleghi
aggrediti solo perché hanno preso decisioni sgradite alle maggioranze
politiche di turno. Ma anche per affrontare i nodi critici dell’esercizio
quotidiano della giurisdizione, svelare alla opinione pubblica perché il
servizio giustizia spesso non è all’altezza dei bisogni dei cittadini,
offrire alle altre istituzioni soluzioni nell’interesse della collettività.
Dopo le considerazioni su GEOGRAFIA GIUDIZIARIA, continuiamo con....

*LA DIGITALIZZAZIONE NEL PROCESSO PENALE PER NOI DI AreaDG*



Noi di AREA DG siamo consapevoli che la digitalizzazione del processo
penale sia una realtà della quale dobbiamo comprendere ed impiegare
meccanismi e utilità, senza farci trovare impreparati alle sfide che si
propongono.

Con questo approccio ci rivolgiamo sia ai colleghi che potrebbero sentire
limitato il loro ruolo da una digitalizzazione forzata e non adeguatamente
supportata, sia a quanti, dotati di maggiori competenze informatiche e
consapevoli delle migliori opportunità offerte da una tecnologia efficiente
aspirano a trovare mezzi e strumenti che rispondano alle aspettative di un
lavoro al passo con i tempi.

Noi di AREA DG ci prefiggiamo di assicurare che la digitalizzazione, prima
ancora che un dovere per tutti i magistrati, sia un diritto, che deve
essere garantito a tutti. I magistrati, e con loro ogni operatore o utente
della giustizia, compresi gli avvocati, hanno diritto ad una
digitalizzazione ordinata e funzionale, ad essere adeguatamente formati, a
poter godere dei benefici della tecnologia, senza divenirne vittime, al
punto da dover adeguare l’attività giurisdizionale ai “sistemi informatici”.

Per questo siamo favorevoli ad una digitalizzazione che alleggerisca
magistrati e personale di cancelleria da incombenti routinari, semplifichi
e velocizzi i lavori ripetitivi – azioni oramai alla portata delle nuove
tecnologie e che devono essere pretese – in modo tale da assicurare il
migliore impiego delle risorse umane nelle attività più qualificate e
qualificanti.

L’esperienza di questi anni dimostra che ci si è mossi in tutt’altro senso:
improvvisazione, fretta e totale inadeguatezza di sistemi, rivelatisi
farraginosi, lenti, sempre in arretrato sui tempi del progresso
tecnologico, hanno caratterizzato l’azione ministeriale.

Questo è avvenuto con la diffusione di programmi già risaputamente
sorpassati dai tempi, come TIAP o con l’introduzione del nuovo software
APP, oggetto di una limitatissima fase sperimentale, spesa a scapito
dell’operatività dei nostri uffici dove ha dimostrato tutta la sua
inadeguatezza. Proposto come mezzo per la velocizzazione delle attività e
delle comunicazioni tra le parti del processo, si è rivelato di fatto un
ostacolo piuttosto che un volano per l’attività dell’ufficio finendo
per allungare
i tempi di smaltimento dei procedimenti.  L'assenza di un sistema adeguato
di *allert *su istanze e scadenze rende il sistema insidioso per il
magistrato chiamato ad utilizzarlo.

Il recente annuncio di non voler accogliere alcuna istanza di differimento
dell’avvio di APP anche al di fuori del solo procedimento di archiviazione,
già previsto inopinatamente per il 1° gennaio 2025, senza prevedere né un
periodo di sperimentazione né un avvio scaglionato, confermano e accrescono
le preoccupazioni già evidenziate e impongono una ferma azione perché ciò
possa essere scongiurato.

Noi di AREA DG ci prefiggiamo di assicurare, visibile e costante,
l’intervento dell’ANM nei confronti del Ministero, affinché assolva ai
doveri che la Costituzione gli impone, assicurando un processo di
digitalizzazione ordinato e funzionale, e non cronoprogrammi
sistematicamente disattesi, così come nei confronti del CSM, affinché
vigili e assicuri adeguata tutela ai magistrati di fronte ad un Ministero
che appare sordo ad ogni richiesta degli uffici.

L'ANM dovrà richiedere

1.      che APP venga quanto prima adeguato alle esigenze già rilevate
soprattutto dai RID e MAGRIF di tutta Italia che ad oggi non hanno ricevuto
ascolto, dalla STO e dal Gruppo di Analisi costituito in seno al CSM;

2.      che il linguaggio del sistema venga ricondotto a categorie e
definizioni giuridiche corrette (si pensi agli equivoci che generano le
categorie atto da trasmettere, atto da depositare, atto da acquisire, atto
da autorizzare, atto da validare, etc) che avranno ripercussioni sulla
validità degli atti;

3.      che venga prevista una formazione "in presenza" da parte di esperti
che vadano negli uffici per i magistrati e per il personale amministrativo,
denunciando l'insufficienza del sistema dei webinar che sono risultati
limitati, inaccessibili a molti per l'impossibilità di collegarsi e non
interattivi;

4.      che la sperimentazione valorizzi il ruolo dei MAGRIF per i quali
dovrebbero essere previsti incontri periodici di confronto e aggiornamento;

5.      che venga prevista l’assunzione di tecnici informatici stabilmente
presenti in tutti gli uffici (giudicanti e requirenti), così da evitare le
disfunzioni collegate alla precarietà di un servizio, troppo spesso
esternalizzato.

Al di là della predisposizione e del funzionamento dello strumento
digitale, non ci sottraiamo ad una riflessione ulteriore.

Seri sono i problemi di sicurezza, soprattutto in ordine alla gestione dei
dati relativi alle intercettazioni, trasferiti su *cloud*, laddove permanga
in capo all’Autorità Giudiziari il potere/dovere di vigilanza non più
esercitabile nelle forme sino ad oggi note.

La digitalizzazione del processo può contenere risvolti inesplorati e
imprevedibili, che pensiamo debbano essere per tempo individuati, studiati
e disciplinati; consentendo, tecnicamente, il costante controllo
dell’attività del giudice, potrebbe anche portare ad interventi finalizzati
ad esaltare una sterile produttività, così come rivelarsi strumento di
“profilazione” e, quindi, da ultimo, condizionare indipendenza, autonomia e
imparzialità del magistrato. Questi pericoli andranno individuati e
prevenuti.

Noi di AREA DG ci impegniamo a portare anche questi temi collegati alla
digitalizzazione penale al centro del dibattito associativo, perché nella
comprensione delle possibili insidie si possano adottare gli strumenti più
adeguati alla corretta realizzazione del Processo Penale Telematico





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