[Area] tempi folli

mario ardigo marioardigo a yahoo.com
Mar 1 Apr 2025 19:50:45 CEST


 Circa vent'anni fa mi ammalai seriamente e di notte dormivo poco. Così iniziai a scrivere sulla ml di Area, anche se non ero iscritto alla corrente dell'associazionismo tra magistrati che l'animava. Era definita "aperta" perché, appunto, non era riservata agli iscritti. Per questa era molto interessante.  Ad un certo punto però prese prede l'aggressività che oggi caratterizza le reti sociali e allora mi parve che la ml morisse. Non si riusciva a contenerla. Ora ci si riesce a scrivere solo nelle reti in cui tutte le persone che vi partecipano accettano di mostrare di pensarla in un unico modo.  Però in tempi come quelli che stiamo vivendo non sarebbe male provare a riprendere l'antica consuetudine.   Viviamo infatti in tempi folli ed è proprio in epoche così che si sente il bisogno di evadere dalle cerchie abituali, perché lì non si sa che pesci prendere.   Il pericolo porta a evadere a migrare.   Quanti saranno, però, gli iscritti rimasti?  La ml ancora funziona. Mi arrivano dei messaggi, ma prevalentemente si tratta di notizie dalle riviste on line dedicate ai magistrati.   Tra trent'anni, e io certamente non ci sarò ma posso figurarmeli, si parlerà dei nostri tempi come tempi in cui "l'incredibile era divenuto realtà", come scrisse Hrabal in un curioso romanzo, "Ho servito in re d'Inghilterra".  Un presidente federale statunitense dice di volere prendere, con le buone o con le cattive, la Groenlandia. Che c'è di strano? Gli Stati Uniti, nella loro movimentata storia, hanno fatto sempre così. In questo modo si presero dal Messico i territori dove ora ci sono California, Nevada, Wyoming, Utah, Colorado, Arizona, New Mexico e Texas. Tutto cominciò da quest'ultimo. Al termine della guerra che seguì alla sua annessione, per gli altri territori gli USA pagarono però una sorta di indennizzo al Messico. "Con le buone o con le cattive", appunto, in quel caso con tutte e due.  Ma è il mondo in cui la rivendicazione sulla Groenlandia viene fatta a sconcertare. Non si riesce a capire, fino ad ora, se l'uomo faccia sul serio e parli come quando in TV animava una fortunato show. Su "La lettura", il supplemento letterario del Corriere della sera, questa settimana  c'è un'intervista a Giuliano da Empoli, scrittore e professore francese di politica comparata, sul suo ultimo libro "L'heure des prédateurs", il titolo è chiaro anche in italiano.  Scrive "Una delle cose che mi hanno più colpito di Trump è che non legge nulla, neanche le 10 righe della nota dei consiglieri. Si informa solo nell'oralità, guardando Fox News, o nello scambio con le persone che incontra, o scorrendo i social".Mario Ardigò - Roma
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