[Area] R: R: AreaDG _ CASO DE MARIA, ZACCARO : NO A PROPAGANDA CARCEROCENTRICA

Mer 14 Maggio 2025 11:00:28 CEST

Sulla quantità di pena assistiamo ad un vero e proprio festival della schizofrenia.

Abbiamo reati puniti con pene draconiane ; aggravanti sottratte a bilanciamento con le attenuanti; aggravanti bilanciabili ma mai in termini di subvalenza.

Però - siccome la pena viene applicata al termine di un processo -  dall'altro lato abbiamo diminuenti di pena ampissime per indurre ai riti speciali, perché abbiamo disegnato un dibattimento penale le cui regole sono così farraginose che ....toh. Il dibattimento penale non funziona.
E poi riduciamo ulteriormente la pena perché l'appello è un imbuto e allora, invece di razionalizzare le norme processuali del giudizio di appello, speriamo che qualcuno non impugni in cambio di un altro sconticino.
Ed infine lasciamo che la sorveglianza anneghi nelle sopravvenienze, perché intanto abbiamo dato UPP soltanto alla cognizione, che adesso produce a ritmo serrato, mentre i tribunali di sorveglianza vengono sopraffatti da numeri in entrata che, essendo rimasti ad organico e strutture sostanzialmente invariate -  non possono smaltire.

Insomma, la riflessione sulla pena non va limitata alla quantità di pena ma va spostata sulla totale mancanza di visione sulla sua funzione.
Il legislatore la usa indifferentemente come clava e spauracchio di diritto  sostanziale,  e poi come leva di deflazione processuale, e poi se ne disinteressa totalmente quando deve essere eseguita, fingendo di non vedere che le sorveglianze meriterebbero ben altro dispiego di mezzi e risorse.
Ed in questa confusione di idee, almeno noi, cerchiamo di non dimenticare mai che la sua funzione più importante è la rieducazione del condannato.
Baci
Paola

Da: Area <area-bounces a areaperta.it> Per conto di Umberto Gioele Monti
Inviato: mercoledì 14 maggio 2025 09:42
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Oggetto: [Area] R: AreaDG _ CASO DE MARIA, ZACCARO : NO A PROPAGANDA CARCEROCENTRICA

giustissimo ....

credo però  che -in aggiunta-  (forse) sarebbe bene riflettere anche sulla sovrapposizione di "sconti" di pena in sede di cognizione (abbreviato...) a quelli in sede di esecuzione e ai  e ai parametri e limiti normativi per poter chiedere e ottenere benefici, specie in relazione a gravissimi reati contro la persona;
dalle notizie di stampa per l'omicidio nel 2016 di una "prostituta" (questa la parola usata -non "donna" o "ragazza"-  da pressochè tutti i giornali) dopo due anni di latitanza De Maria ha avuto condanna definitiva a 14 anni e tre mesi;
 e "già" nel 2023 (dopo "soli" 5 anni dall'inizio  della carcerazione ) una persona condannata  a 14 anni e tre mesi per aver ucciso una ragazza può chiedere e ottenere (secondo i parametri normativi previsti) i benefici del lavoro esterno.

umberto monti

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Da: Area <area-bounces a areaperta.it<mailto:area-bounces a areaperta.it>> per conto di Coordinamento AreaDG <coordinamentoarea a gmail.com<mailto:coordinamentoarea a gmail.com>>
Inviato: martedì 13 maggio 2025 10:29
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Oggetto: [Area] AreaDG _ CASO DE MARIA, ZACCARO : NO A PROPAGANDA CARCEROCENTRICA

 CASO DE MARIA, ZACCARO (AREADG): NO A PROPAGANDA CARCEROCENTRICA
 (9Colonne) Roma, 13 mag - Il caso De Maria è innanzitutto una "tragedia umana. Serve rispetto per le vittime, serve riflettere sulle poche risorse a disposizione della magistratura di sorveglianza e della esecuzione penale in generale, serve ricordare che i detenuti ammessi a misure alternative o al lavoro esterno tornano a delinquere in percentuale molto bassa e comunque di gran lungo più bassa di chi sconta la pena tutta in carcere". A dirlo è il segretario di Area democratica per la giustizia Giovanni Zaccaro. Quello che "non serve ed invece fa male - sottolinea l'esponente dell'associazione che riunisce le toghe progressiste- è che chi ha responsabilità istituzionali colga l'occasione per l'ennesima delegittimazione della giurisdizione e per tornare alla propaganda carcerocentrica". (redm)
 130930 MAG 25

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Inviato: martedì 13 maggio 2025 10:29
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 CASO DE MARIA, ZACCARO (AREADG): NO A PROPAGANDA CARCEROCENTRICA
 (9Colonne) Roma, 13 mag - Il caso De Maria è innanzitutto una "tragedia umana. Serve rispetto per le vittime, serve riflettere sulle poche risorse a disposizione della magistratura di sorveglianza e della esecuzione penale in generale, serve ricordare che i detenuti ammessi a misure alternative o al lavoro esterno tornano a delinquere in percentuale molto bassa e comunque di gran lungo più bassa di chi sconta la pena tutta in carcere". A dirlo è il segretario di Area democratica per la giustizia Giovanni Zaccaro. Quello che "non serve ed invece fa male - sottolinea l'esponente dell'associazione che riunisce le toghe progressiste- è che chi ha responsabilità istituzionali colga l'occasione per l'ennesima delegittimazione della giurisdizione e per tornare alla propaganda carcerocentrica". (redm)
 130930 MAG 25
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