[Area] Repubblica: "“Cancelleranno gli assistenti dei giudici, violato patto con Ue per il Pnrr”. Scontro Area e governo"
Coordinamento AreaDG
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Mar 20 Maggio 2025 09:28:57 CEST
*“Cancelleranno gli assistenti dei giudici, violato patto con Ue per il
Pnrr”. Scontro Area e governo*
Scomparirà l’esercito di oltre 8500 nuove figure introdotte dall’Ufficio
per il processo (Upp) con le funzioni previste dal Piano nazionale di
ripresa e resilienza. In Cassazione la battaglia della corrente
progressista dei magistrati
19 Maggio 2025
Giustizia, ritorno al passato. O, per dirla con la sintesi ruvida dei
magistrati: il fallimento dietro i finti annunci.
Allo scadere delle misure previste dal Pnrr, scomparirà infatti l’esercito
di oltre 8500 nuove figure, gli “assistenti” dei giudici introdotti
dall’Ufficio per il processo (Upp), con le funzioni previste dal Piano
nazionale di ripresa e resilienza. Così, denuncia il gruppo delle toghe di
Area, si rischia il più drastico scivolamento all’indietro: “Assisteremo a
una regressione in termini di quantità e qualità di risposte alle attese
dei cittadini: bisogna invece prevedere il consolidamento e non lo
sfaldamento dei risultati raggiunti”. Approda in Cassazione, oggi, la
battaglia della corrente progressista dei magistrati: che hanno invitato
anche governo e opposizioni, cioè il viceministro Sisto e la deputata
Serracchiani, responsabile giustizia per il Pd, a confrontarsi sul tema
caldissimo della fine dei contratti a tempo determinato dell’Upp,
esattamente tra dodici mesi.
Quell’iniezione vitale di laureati e funzionari, più o meno giovani, che
hanno risollevato le sorti di cause e sentenze gravate da decenni di
arretrati sarà stata dunque solo una parentesi? È quello che denunciano i
vertici di Area-Dg, segretario Giovanni Zaccaro, che nel pomeriggio,
presenti anche la prima presidente Margherita Cassano e il Procuratore
generale Pietro Gaeta, aprono i lavori di “Ufficio per il processo, non una
persona di meno”: discussione che non a caso si svolge in quegli uffici,
perché, al di là dell’autorevolezza e della simbologia della Suprema corte,
“proprio in Cassazione gli addetti all'Ufficio per il processo – spiegano
ai vertici di Area - hanno mostrato di poter imprimere una svolta, anche
inaspettata”.
A chiudere i lavori sarà la presidente di Area, Egle Pilla, che sottolinea
con Repubblica: “Spesso si dimentica che nel documento ufficiale del Pnrr,
firmato dal governo italiano a giugno 2021, cioè da Draghi e von der Leyen,
si legge che le nuove professionalità del Pnrr sono richieste e concesse
per rendere stabile la misura dell’Ufficio per il processo, che è valutata
fondamentale per l’innovazione della giurisdizione italiana. E lì si
chiedevano due cose: che si prospettasse il consolidamento dell’Ufficio per
il processo con i soldi di bilancio; e che i giovani assunti a tempo
determinato nel Pnrr restassero al lavoro proprio all’interno dell’Upp”.
I dati, che saranno minuziosamente documentati, raccontano che l’ingresso
degli assistenti ha consentito a livello nazionale “in soli 3 anni e mezzo
risultati che non solo non si erano mai visti da quando abbiamo statistiche
ufficiali (dal 2003), ma neanche in epoca precedente, se solo si guardano
le aperture dell’anno giudiziario in Cassazione dove si lamentava la
crescita costante di pendenza ed arretrato specie nel settore civile”.
E quindi, nella primavera 2026, la fine dell’incantesimo riporterà indietro
le lancette di anni? Di nuovo tempi lunghi: termini di prescrizione che
scadranno, ritardi su giustizia civile, materia economica e sociale, e
ridottissima capacità di affrontare l’enorme numero di impugnative dei
dinieghi di protezione internazionale.
Né può bastare la richiesta di “realismo” invocata giorni fa dal
viceministro Sisto: “Mi rendo conto che gli assistenti per il processo sono
diventati indispensabili: chi nega che vi siano necessità di un aiuto
importante. Ma ora ci vuole la capacità di comprendersi: noi non siamo
nelle condizioni di dire che tutti gli Upp saranno stabilizzati, dobbiamo
essere franchi. Ne stabilizzeremo 2600”. Ma qual è l’obiezione? Che quegli
assistenti, in numero “del tutto insufficiente” , andranno solo “a fare
attività amministrativa, vanno a coprire i buchi delle cancellerie: quindi
smetteranno di preparare i processi, o di assistere le funzioni della
giurisdizione” . Come spiega anche il giudice Luca Minniti (presidente di
sezione Immigrazione a Bologna): “Il dato è che più del 70 per cento di
questi assistenti tornano a casa nel 2026, nonostante i risultati
straordinari raggiunti: ma l’Unione europea ha finanziato la misura a
termine perché il governo la rendesse permanente. Si dice che non ci sono
le risorse finanziarie per farlo. Ma il governo deve trovarle, lo impone il
Pnrr. Potrebbe ad esempio usare i finanziamenti annuali dell'operazione
Albania, che da 30.000 persone all'anno previste, oggi invece serve a
traslocare poche decine di migranti che avrebbero potuto rimanere, per il
tempo necessario al rimpatrio, nei Cpr in Italia”.
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