[Area] Mancate disponibilità e malfunzionamenti del braccialetto elettronico

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Lun 18 Ago 2025 19:21:29 CEST


_MANCATE DISPONIBILITÀ E MALFUNZIONAMENTI DEL BRACCIALETTO ELETTRONICO_

Il femminicidio di Tiziana Vinci che, stando alle notizie di stampa, 
sarebbe stato commesso da un indagato sottoposto a una misura coercitiva 
"controllata" con applicazione del braccialetto elettronico, che però 
non avrebbe funzionato, rende ineludibile e non più dilazionabile 
un'espressa assunzione di responsabilità del Ministero della giustizia.

I casi di assenza di disponibilità e di malfunzionamento del 
braccialetto elettronico - che le Legge 168 del 2023 ha reso 
obbligatorio per le misure di allontanamento dalla casa familiare e di 
divieto di avvicinamento alla persona offesa, e che è sempre applicabile 
agli arresti domiciliari -  sono talmente diffusi che la Direzione 
generale degli affari interni del  Ministero della Giustizia ha già 
emanato, a fronte delle moltissime segnalazioni, la Circolare del 13 
maggio 2025, con la quale si limita a ribadire l'ovvio, e cioè che 
"eventuali profili organizzativi o economici non possono precludere, in 
presenza dei requisiti fissati dal legislatore e ferme le prerogative 
insindacabili dell'Autorità giudiziaria, l'attivazione del controllo a 
distanza del soggetto sottoposto al controllo". Ciò nonostante, continua 
a registrarsi la disponibilità mensile di un numero di braccialetti 
elettronici che si esaurisce rapidamente, con la conseguenza di 
differirne l'applicazione ben oltre i 4 giorni massimi previsti dal 
contratto tra Ministero dell'Interno e società incaricata, incrementando 
il rischio per la vittima. Inoltre, non sempre la società provvede 
all'eliminazione delle cause del malfunzionamento degli apparati negli 
stringenti termini previsti dal contratto, anche in questo caso sanza 
che sia assicurata la doverosa tutela della vittima.

Riteniamo che la previsione di norme per incrementare la tutela delle 
vittime della violenza di genere, domestica e contro le donne sempre a 
_costo zero_, sia del tutto insufficiente.
Quando sono in gioco la sicurezza e la vita delle persone occorrono 
provvedimenti incisivi e chiari, anche di carattere attuativo,  da parte 
dell'autorità politica che ne ha la responsabilità e che deve 
intervenire rapidamente, cosa che non è accaduta, ad esempio, per la 
cronica insufficienza dei braccialetti elettronici antistalking 
segnalata da molti mesi alle Autorità competenti senza che sia stato 
adottato alcun concreto intervento.

Come magistrati, dobbiamo essere messi nella condizione di conoscere 
esattamente le prestazioni garantite, in termini di qualità dei prodotti 
e di tempistiche di applicazione, i concreti rischi di malfunzionamento 
e la loro incidenza statistica, perché queste informazioni possono 
essere determinanti nel propendere per l'applicazione della custodia 
cautelare in carcere in luogo di una misura (arresti domiciliari o 
divieto di avvicinamento) controllata a distanza, che per essere tale 
deve essere garantita nel suo funzionamento, anche con riguardo alla 
immediata sostituzione di apparecchi difettosi
Auspichiamo pertanto che il Ministero della giustizia e il Ministero 
dell'Interno, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, assunte 
tutte le necessarie informazioni anche dalla società appaltatrice del 
servizio, vogliano chiarire con esattezza questi aspetti, al fine di 
mettere la magistratura nella condizione di optare, caso per caso, per 
la misura cautelare che assicuri il massimo grado di tutela reale, non 
"sulla carta", delle vittime di violenza domestica, di genere e contro 
le donne.
Chiediamo che, nel caso riscontrino un servizio carente e non 
all'altezza dell'importantissimo compito. istituzionale cui è sono 
deputati - la protezione delle vittime -  si assumano  la responsabilità 
di avviare le necessarie iniziative attuative e operative, anche con la 
revisione del contratto in essere al fine di assicurare l'effettiva 
disponibilità dei braccialetti elettronici e l'eliminazione dei 
malfunzionamenti in tempi stringenti, ovvero individuino le eventuali 
responsabilità contrattuali, per non far ricadere i rischi di un 
servizio inadeguato sulla sicurezza e sulla vita delle persone che 
devono essere protette.

Rileviamo, infine, che il perdurare delle denunciate inadempienze 
potrebbe porre la magistratura procedente di fronte al concreto venire 
meno di alternative alla custodia cautelare in carcere in presenza di 
pericoli di reiterazione del reato, con quel che ne conseguirebbe in 
termini di peggioramento delle condizioni delle carceri al cui 
drammatico sovraffollamento si continua a dire di voler porre argine.

_L'Esecutivo di Magistratura democratica_

_Leggi sul sito di Magistratura democratica_ [1]

Links:
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[1] 
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