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Lavoro e salute: il programma di Md.

 MD magistratura democratica.Lavoro e salute: il programma di Md. Milano, 28 maggio 2007

L'esecutivo di MD, sin dalla sua costituzione, ha posto al centro della sua attenzione l'iniziativa sul tema della tutela e della sicurezza del lavoro, così come d'altronde indicato dalla mozione finale uscita dal Congresso di Roma.

 

Già nel dibattito precongressuale ci avevano fortemente colpito le parole del Presidente della Repubblica che denunciava la colpevole inerzia intorno a questa strage silenziosa, e come magistrati ci siamo sentiti chiamare direttamente in causa, come parte di quel sistema a cui era richiesta una ben diversa, e pi efficace, capacità di risposta, innanzitutto muovendo dalle nostre specificità professionali e dalle nostre capacità di ripensare i modelli organizzativi, che determinano le modalità (non solo quantitative) del nostro lavoro.
Di qui l'obiettivo che ci siamo dati, quello di focalizzare l'attenzione del gruppo, e non solo, sul terreno della sicurezza sul lavoro, al fine di suscitare una riflessione dei giuristi sulle modifiche normative in via di elaborazione, ma soprattutto per promuovere una ricognizione, quanto pi ampia, dell'attuale capacita' complessiva del sistema giudiziario di intervenire in questo settore, a fini non solo repressivi, ma anche - e soprattutto - di prevenzione, allo scopo di elaborare prospettive e di disegnare ipotesi praticabili di cambiamento.

 

Abbiamo dunque sentito la necessità di promuovere un ambizioso programma di lavoro, che non può realizzarsi senza una forte mobilitazione sul territorio.
Miriamo a promuovere una serie di incontri locali (almeno uno per distretto, e non necessariamente nel capoluogo) che siano in grado di rappresentare lo stato dell'arte nelle varie realta' (metropolitane e periferiche), e di fornire spunti e prospettive per un progetto mirato di maggiore incisivita'. Al termine, vorremmo far confluire il lavoro svolto presso le sedi decentrate in una manifestazione a livello nazionale che possa offrire una ricognizione informata e ragionata sui bisogni di tutela, sugli strumenti (non solo normativi) a disposizione, sulla attuale risposta dell'organizzazione giudiziaria e delle altre istituzioni, sulle prospettive di un possibile miglioramento. Abbiamo già ottenuto la disponibilità alla collaborazione da parte dell'Istituto di ricerca della CGIL (IRES), al fine sia di progettare iniziative comuni, sia di acquisire statistiche sul fenomeno, complessive e disaggregate a dimensione locale, convinti come siamo che sia di interesse generale conoscere, ed esaminare, le realtà dei nostri uffici e della effettività del servizio.

 

La nostra iniziativa parte da Milano, il prossimo 28 maggio, con un convegno di altissimo livello di cui avete già potuto leggere il programma su questa mlist e che comunque è riportato sul nostro sito: è un'occasione che senz'altro merita il massimo risalto da parte del gruppo, che su questi temi deve misurare la sua capacità di coniugare l'attenzione ai valori che da sempre fanno parte del suo patrimonio ideale, con la concreta attenzione allo stato della giustizia nelle varie realtà locali.
Il programma prevede già una successiva occasione di incontro, per il prossimo 16 giugno a Terni, ma altri seminari sono già programmati a Reggio Calabria, Napoli, Cuneo, e Taranto. Speriamo ovviamente in molte altre disponibilità.

 

Gli obiettivi dell'azione complessiva cui stiamo pensando, e che vi ho sopra riassunto, suggeriscono le articolazioni fondamentali attraverso le quali le singole iniziative potranno svilupparsi, ed indicano i contenuti fondamentali della nostra riflessione, che si potrebbero sintetizzare come segue:

- confronto dei dati locali del fenomeno con le risposte fornite in termini di prevenzione e repressione;

- individuazione delle aree di debolezza delle condizioni di lavoro nello specifico territorio (tipo di attivita' lavorativa prevalente, esistenza di quote rilevanti di impiego in nero e di immigrati, livello di presenza sindacale);

- analisi del livello di funzionalita' delle istituzioni preposte (capacità' di intervento concreto degli Ispettorati del lavoro, delle ASL ecc.) e del grado di interazione di queste con le strutture giudiziarie;

- qualita' concreta dell' intervento giudiziario, a livello di indagini preliminari: esistenza di specializzazioni nelle procure (anche medio-piccole), capacita' delle procure di intervento immediato e coordinato con le strutture amministrative; esistenza di una polizia giudiziaria specializzata; idoneita' dell'attivita' di PG di intervenire anche sul settore delle malattie professionali; priorita' di trattazione dei procedimenti nel settore; esigenze ed iniziative di formazione professionale, anche decentrata;

- risposta degli uffici giudicanti e loro concreta organizzazione: esistenza di specializzazioni; iniziative di formazione; eventuale delega alla magistratura onoraria; esistenza di protocolli per le udienze che garantiscano la concentrazione e la celerita' del giudizio; presenza nel giudizio di soggetti portatori degli interessi lesi; modalita' di accesso a riti alternativi, giurisprudenza in tema di commisurazione/sospensione della pena che incentivino condotte riparatorie o risarcitorie;

- riflessione sull'attuale normativa, sullo scambio di esperienze giurisprudenziali; confronto sulle prospettive di riforma e sulla sua potenziale incisivita'.

 

Quella che vi ho delineato è appunto una traccia di lavoro, a cui sarebbe opportuno adeguare le iniziative locali, innanzitutto attraverso una ricerca che parta da noi, e dalla nostra attività, per approdare ad un confronto pi ampio rivolto all'esterno, come è e deve essere segno caratteristico dell'azione di md che dai propri uffici trova argomenti e ragioni per aprirsi allo scambio, ed al dialogo, con le componenti della società che ad una certa magistratura soprattutto rivolgono le proprie istanze di tutela e di garanzia .
Ringrazio quante e quanti sin qui hanno dato la propria disponibilità a collaborare a questo programma, e chiedo un grande sforzo complessivo del gruppo perchè lo stesso si estenda nel modo pi capillare e coinvolgente.
Anche su questo terreno si misura il significato di appartenere a magistratura democratica.

 

Il Segretario generale
Rita Sanlorenzo


Indirizzo:
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