un
anno vissuto
pericolosamente
La
mancata inaugurazione dell’anno giudiziario e la cronaca
dell’ultimo anno in un palazzo che mostra concretamente tutte
le crepe della giustizia italiana: val più una cerimonia o la
sicurezza?
In occasione della mancata inaugurazione dell'anno giudiziario riteniamo indispensabile dar conto
all'opinione pubblica delle ragioni che hanno indotto i dirigenti degli uffici giudiziari milanesi ad assumere
una decisione eccezionale ma inevitabile, quella di non tenere la cerimonia prevista per oggi in tutte le Corti
d'appello.
E' una decisione che potrebbe essere seguita da altre ancora pi gravi, perch è concreto il rischio che a
Milano l'attività giudiziaria ordinaria sia sospesa a causa delle condizioni di degrado del palazzo di giustizia,
dove non è garantita l'incolumità di lavoratori ed utenti del servizio.
E' stata contestata l'opportunità della delibera, sostenendosi che avrebbe potuto essere strumentalizzata
politicamente.
Una tale affermazione ci lascia francamente stupiti, perch non riusciamo a capire quale
strumentalizzazione possa rinvenirsi nella constatazione del concreto pericolo di chi quotidianamente
lavora nel palazzo di giustizia.
Non v'è dubbio che la situazione di degrado oggi denunciata sia il frutto di
una decennale incuria nella manutenzione di una struttura vetusta che avrebbe richiesto interventi periodici
e costanti (e adeguati stanziamenti).
Ma le condizioni che descriviamo e illustriamo in queste poche pagine
hanno raggiunto limiti di intollerabilità tali da indurre i dirigenti degli uffici milanesi a non sostenere pi la
responsabilità giuridica e morale del pericolo per l'incolumità delle persone.
Non è da oggi che la magistratura associata denuncia le condizioni intollerabili del palazzo di giustizia.
Negli ultimi anni abbiamo pubblicamente lamentato lo stato di degrado in cui siamo costretti (insieme agli
avvocati e al personale amministrativo) a lavorare, ne fanno fede i documenti predisposti da questa giunta
sin dall'inizio del suo mandato.
Ma pi che i commenti, vorremmo far parlare i fatti e le immagini, che troverete nel dossier integrale scaricabile qui sotto.