I Consigli Giudiziari: banco di prova del cambiamento

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I CONSIGLI GIUDIZIARI: BANCO DI PROVA DEL CAMBIAMENTO.

Il buon funzionamento dei prossimi Consigli Giudiziari è l'occasione per valorizzare gli aspetti positivi della recente riforma dell'ordinamento giudiziario, ridurne gli effetti negativi e incidere concretamente sull'assetto della giurisdizione e l'organizzazione degli uffici, facendo leva sul regime della temporaneità degli incarichi direttivi, sulla disciplina delle valutazioni di professionalità, sul rispetto delle regole tabellari e sulla vigilanza sul lavoro degli uffici.
La nuova normativa (decreto legislativo 27 gennaio 2006 n. 25, modificato dalla legge n. 111) ha potenziato i nuovi consigli giudiziari, aumentandone la durata, il numero dei componenti, la rappresentatività e le modalità di funzionamento.
Ma al potenziamento dei CG "sulla carta" deve far seguito la concreta capacità di questi organismi di diventare fonti di conoscenza della realtà degli uffici giudiziari e efficaci strumenti di valutazione della professionalità dei magistrati.
La magistratura è chiamata da tempo a un grande cambiamento e gli strumenti offerti dalla nuova normativa ci possono aiutare ad effettuare (finalmente!) scelte, valutazioni e selezioni sulla base di criteri di merito, competenza e adeguatezza; lontano da logiche corporative e spartitorie.
Alcuni esempi:
1. Partecipazione di componenti laici alle deliberazioni dei CG in ordine a: pareri sulle tabelle degli uffici giudiziari; "vigilanza sull'andamento degli uffici giudiziari del distretto"; pareri e proposte "sull'organizzazione e il funzionamento degli uffici del giudice di pace del distretto" (queste ultime due competenze sono di nuova introduzione).
La presenza di componenti laici, docenti universitari e avvocati, nella formazione di decisioni che attengono all'organizzazione degli uffici e al controllo del loro funzionamento, consente una più ampia capacità di analisi e valutazione dei problemi e offre un maggiore potenziale di fonti di conoscenza, che si colloca fuori dagli steccati dalla corporazione.
Occorre dunque iniziare, fin da ora, un'opera di sensibilizzazione dell'avvocatura e del mondo accademico circa l'importanza del ruolo svolto dalla componente laica nei CG e avviare da subito un confronto, con queste categorie, volto a valorizzare gli elementi positivi della riforma capaci di migliorare il funzionamento del sistema di autogoverno della magistratura.
2. Il controllo sul buon andamento degli uffici dovrà essere esercitato con particolare attenzione al rispetto delle regole tabellari, alla verifica dei progetti organizzativi in esse contenuti, stimolando i dirigenti alla collaborazione e consultazione delle commissioni flussi, anche in via "preventiva", alfine di valutare la correttezza dei dati raccolti e delle analisi dei flussi posta a base del programma organizzativo e la sua congruità agli obiettivi dichiarati, evitando interventi a posteriori da parte CG, lunghi e inconcludenti dialoghi tra dirigenti e CG (in conformità alle novità previste dall'risoluzione 25.7.2007 CSM in materia tabellare).
Particolare considerazione dovrà essere rivolta agli Uffici di Procura, al fine di ridimensionare i profili gerarchici dell'organizzazione e consentire una lettura e applicazione della nuova normativa conforme ai principi costituzionali, come voluto dalla risoluzione del CSM del 12 luglio 2007.
I CG, al momento dell'esame delle tabelle degli uffici giudicanti penali, potranno chiedere agli uffici di Procura di presentare, per le valutazioni necessarie, i criteri di organizzazione degli uffici e ripartizione degli affari sui quali potranno formulare eventuali osservazioni e pareri.
Tali previsioni offrono agli organi di autogoverno la possibilità di verificare i progetti organizzativi delle Procure, il rispetto dell'automatismo nella assegnazione degli affari, la capacità dei dirigenti di collaborare con altri uffici (Tribunale: GIP e Ufficio dibattimento) e di dotarsi di strumenti informatici comuni per un razionale e efficace svolgimento del processo penale.
L'organo di autogoverno avrà così una ulteriore fonte di conoscenza da cui acquisire elementi da utilizzare anche nella formulazioni di pareri in ordine a valutazioni di professionalità utili per la nomina agli incarichi direttivi.
3. Massimo impegno deve poi essere profuso in tema di valutazione della professionalità dei magistrati al fine di conferire concretezza ed effettività ai parametri indicati dalla legge e dalla normativa di secondo grado. Le valutazioni dovranno ancorarsi a precisi elementi di conoscenza che potranno essere acquisiti anche tramite l'avvocatura.
Secondo la nuova normativa: il Consiglio Giudiziario acquisisce (tramite i componenti di diritto) e valuta al fine della formulazione del parere "il rapporto e le segnalazioni del capo dell'ufficio" nonché le "segnalazioni del consiglio dell'ordine degli avvocati" pervenute al capo dell'ufficio, sempre che si "riferiscano a fatti specifici incidenti in modo negativo sulla professionalità" del magistrato, con particolare riguardo alle "situazioni concrete e oggettive di esercizio non indipendente della funzione e ai comportamenti che denotino evidente mancanza di equilibrio" (art. 11 comma 4).
I capi degli uffici e i CG dovranno utilizzare al meglio tale elemento di novità, costruendo un nuovo canale di conoscenza, rilevatore di incompetenze, inadeguatezze e neghittosità, strumento capace di migliorare la serietà dei controlli sull'attività dei magistrati, rivolto ad una effettiva selezione negativa.
Il CG giudiziario può inoltre "assumere informazioni su fatti specifici segnalati dai suoi componenti o dai dirigenti degli uffici o dai consigli degli ordini degli avvocati" (art. 11 comma 5). Tale potere istruttorio espressamente conferito dalla legge (peraltro non precluso nel sistema vigente) può costituire elemento di grande cambiamento se sarà utilizzato con capacità, costanza e coraggio dai nuovi componenti dei CG, disciplinandone eventualmente il costante utilizzo mediante menzione nel regolamento del CG.
4. Evidente è l'importanza del lavoro dei CG nella nomina dei dirigenti che oggi restano in carica quattro anni, con possibilità di un'unica conferma per un ulteriore quadriennio, in caso di valutazione positiva del loro operato.
Il CSM potrà compiere selezioni e effettuare scelte trasparenti e fondate su criteri di meritocrazia, professionalità e competenza (o, in ogni caso sarà facile far emergere indicazioni sbagliate e denunciare prassi lottizzatorie) solo se gli organi territoriali sapranno evidenziare, nei pareri relativi alle periodiche valutazioni di professionalità, ai tramutamenti di funzioni e ai conferimenti di incarichi direttivi le reali capacità dei magistrati e far emergere la loro concreta adeguatezza allo svolgimento di funzioni direttive (o al contrario le loro incapacità e inadeguatezze), ancorandolo i giudizi a specifiche analisi delle "pregresse esperienze di direzione, di organizzazione con particolare riguardo ai risultati conseguiti" e a valutazioni di elementi concreti da cui desumere la "specifica attitudine direttiva" secondo i parametri indicati dalla nuova normativa (art. 12 commi 11 e 12), che le future circolari del CSM dovranno saper riempire di contenuti concreti.
I CG nella redazione delle valutazioni e, ancor prima nella individuazione delle fonti di conoscenza idonee poste a loro fondamento, dovranno valorizzare l'utilizzo di strumenti informatici (per la trattazione del processo, l'analisi dei dati statistici e dei flussi, la stima dei risultati), la capacità di collaborazione con altri operatori (partecipazioni a osservatori, utilizzo di protocolli, prassi condivise) e, nella redazione dei pareri espressi per il conferimento o la conferma di incarichi direttivi e semidirettivi, la puntuale redazione delle tabelle, e la loro concreta applicazione negli uffici, il rispetto dei limiti di permanenza dei magistrati negli uffici, la capacità del progetto organizzativo di raggiungere gli obiettivi esplicitati, attraverso una verifica da effettuare alla scadenza con l'ausilio del lavoro delle commissioni flussi.
5. I nuovi organismi periferici dovranno istituire modalità di lavoro che sappiano utilizzare al meglio le potenzialità di cambiamento offerte dalla riforma, attraverso eventuali modifiche del regolamento del CG e nuove prassi, al fine di restituire alla magistratura la dignità della propria funzione e di offrire ai cittadini un servizio con livelli di efficienza accettabile; dovranno promuovere una vera riforma dell'autogoverno capace di correggerne i difetti (degenerazioni correntizie e inclinazione a operare scelte sulla base di logiche di appartenenza) che hanno allontanato i colleghi dai luoghi di amministrazione della giustizia e di confronto tra le componenti associative.
Il compito affidato ai componenti dei nuovi CG è difficile e impegnativo: per questo vogliamo promuovere, nei mesi che ci separano dalla loro elezione, un ampio confronto sul territorio mediante assemblee, incontri o seminari da tenersi nei diversi distretti sui temi sopra indicati, al fine di individuare i problemi e le esigenze dei diversi uffici, raccogliere opinioni e idee e improntare una politica che sappia indicare obiettivi e scelte che abbiano la più ampia condivisione.
Crediamo che la necessità di un cambiamento sia sentita da molti colleghi e riteniamo che buona parte dei nostri obbiettivi possano coincidere con quelli di magistrati, non solo di "area": per questo pensiamo sia utile estendere la partecipazione ai colleghi del Movimento per la Giustizia e a tutti coloro che condividono le nostre idee.
L'esito del confronto potrà condurre alla presentazione di liste composte da candidati comuni, portatori di diverse opzioni culturali ma di obiettivi e modalità di lavoro condivise, scelti sulla base di una ampia partecipazione e dunque con maggiore possibilità di proporre candidature caratterizzate da buona competenza e rappresentatività.
Sarà così offerta agli elettori una tempestiva conoscibilità dei contenuti del programma sul quale i candidati intendono impegnarsi e una migliore possibilità di scelta.

17 gennaio 2008
L'Esecutivo di Md

16 01 2008
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