Pubblicato su Magistratura Democratica (http://old.magistraturademocratica.it/platform)

Lo sciopero è riuscito!

Ai Presidente delle Sezioni e Sottosezioni dell'ANM
Ai componenti del Comitato Direttivo Centrale
Ai Presidenti e Segretari delle correnti

Cari colleghi,
lo sciopero è pienamente riuscito, per la percentuale globale di adesioni che abbiamo valutato intorno all'85% (allineata sui dati del precedente sciopero), ma soprattutto perch anche questa volta la magistratura ha saputo dimostrare di essere tutta unita nella difesa dei valori costituzionali sulla giurisdizione ed ha saputo cogliere l'occasione del giorno di protesta per comunicare all'opinione pubblica le ragioni del nostro netto e radicale dissenso sul ddl Castelli.
Si poteva temere una stanchezza dei colleghi dopo due anni e mezzo di mobilitazione e di impegno ed anche il rischio che prevalesse un atteggiamento di rassegnazione. La coincidenza con lo sciopero degli avvocati (che per le ragioni indicate nelle precedenti note si era resa inevitabile) aveva incontrato tra alcuni colleghi perplessità e dissensi.
Nonostante tutte queste difficoltà lo sciopero è riuscito pienamente, grazie all'impegno comune di tutti; ma voglio soprattutto ringraziare i presidenti e i componenti delle giunte sezionali e sottosezionali che hanno dato il contributo decisivo con un lavoro capillare di informazione e di sensibilizzazione protratto fino all'ultimo.
Abbiamo tenuto una linea di fermezza assoluta sui contenuti, ma sappiamo bene che lo sciopero non è che, per i magistrati, una scelta da adottare a cuor leggero. Il CDC, la GEC ed io personalmente abbiamo fatto tutto il possibile, in questi due anni e mezzo, per evitare di ricorrere a questo strumento se non come estrema ratio, rinviandone talora la effettuazione, revocando uno sciopero già proclamato, concentrandone la durata. Ma una volta deciso tutti insieme che il gesto forte di protesta andava fatto, non dico un fallimento ma anche solo riuscita minore avrebbe rappresentato una sconfitta.
Il lavoro che tutti voi avete fatto in questi ultimi giorni è stato intenso ed efficacissimo; la raccolta delle adesioni dei capi di ufficio e le sottoscrizioni sulla lettera aperta hanno scandito i giorni precedenti al 24 novembre permettendoci di stare sulla stampa per quattro giorni consecutivi e, insisto, non solo con l'annuncio della protesta, ma con le ragioni della protesta.
La lettera del Vicepresidente Rognoni pubblicata ieri 24 novembre sul Corriere della Sera (e che vi invito a ridiffondere), nella distinzione dei ruoli istituzionali tra CSM e magistratura associata, è stata di grandissimo conforto.
Voglio segnalare le percentuali di adesioni allo sciopero, totali in alcuni tribunali, molto lusinghiere in quasi tutte le sedi pi grandi (tra le Corti di appello spiccano i risultati di Catania e di Cagliari). Particolarmente significativo il livello di adesioni nel distretto di Trento, ove, come ci aveva segnalato il Presidente Heinrich Zanon, era stato manifestato un diffuso dissenso per la coincidenza con lo sciopero degli avvocati.
A proposito di avvocatura, dobbiamo rilevare, con grande rammarico, le sconcertanti posizioni assunte dalla dirigenza delle Camere penali: se i documenti di convocazione del loro sciopero contenevano, a parte la questione della separazione delle carriere, almeno qualche cenno di critica all'impianto complessivo della riforma, negli ultimi giorni il presidente Randazzo e il segretario generale Spinarelli si sono spinti a dire che il ddl, dopo le modifiche migliorative apportate (sic) in sostanza va bene e al massimo è "migliorabile". Purtroppo occorre riconoscere che tutti gli sforzi che abbiamo fatto per allacciare un rapporto di confronto costruttivo con la dirigenza nazionale delle Camere penali sono risultati vani. Credo francamente che dovremo con fermezza marcare il dissenso e smascherare la linea demagogica, elusiva ed ultracorporativa da loro assunta. Questo ovviamente non significa abbandonare il rapporto ed il confronto con l'avvocatura; le camere penali non sono tutta l'avvocatura, quelle posizioni non sono condivise da molti e illustri penalisti, le posizioni di molte Camere penali locali sono diverse. E' stato moto importante il documento comune promosso a Pesaro e poi ripreso a Grosseto e Vicenza tra locali sezioni Anm e locali Camere penali, nel quale dopo aver dato atto del dissenso sul punto separazione delle carriere, si sottolinea con forza il comune drastico giudizio negativo sull'impianto complessivo della riforma. Questo tipo di iniziative comuni è certamente possibile anche i diverse altre sedi.
Concludendo: il voto finale sul ddl sembra ormai imminente, ma nel frattempo è slittato da oggi giovedì 25, come era stato preannunciato, alla settimana prossima e non è detto che non possa slittare ancora " Mai abbandonare la speranza e l'impegno.

Finita comunque la stagione, che mai nessuno di noi avrebbe immaginato prima, degli scioperi ravvicinati, non cesserà l'impegno sull'ordinamento giudiziario. Semmai dovremo concentrare l'attenzione su altri temi, che per necessità abbiamo lasciato un po' in secondo piano, ma non certo ignorato, come le riforme processuali, le leggine da criticare (è urgente in particolare un intervento volto a spiegare quali sarebbero gli effetti pratici e di sistema di una riduzione dei termini della prescrizione), le prospettive da contrastare (la stabilizzazione/stravolgimento del ruolo della magistratura onoraria che il Ministro Castelli sembra voler portare avanti). Dovremo seguire con attenzione le questioni previdenziali e pensionistiche, mentre dobbiamo rilevare che ancora una volta il Ministro Castelli non ha prestato il bench minimo impegno per risolvere la questione della indennità giudiziaria per le colleghe in astensione per maternità (un intervento di impatto finanziario modestissimo).
Gli impegni per il futuro non mancano.
Per intanto rinnovo a tutti voi, anche a nome dei componenti della Giunta esecutiva centrale, il pi caloroso e sincero ringraziamento.


Indirizzo:
http://old.magistraturademocratica.it/platform/2004/11/25/lo-sciopero-riuscito