[Area] I PUNTI DEL PROGRAMMA ELETTORALE DELLA LISTA n. 1 “Area Democratica per la Giustizia” ELEZIONI del CDC dell’ANM del 26-27-28 gennaio 2025
Coordinamento AreaDG
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Lun 20 Gen 2025 08:13:35 CET
Nell’illustrare il programma che come candidati di Area Democratica per la
Giustizia ci impegniamo a realizzare nel prossimo quadriennio e sulla base
del quale chiediamo il sostegno dei colleghi, crediamo che sia importante
anche dare conto degli obiettivi che l’ANM a guida AreaDG ha raggiunto in
questi ultimi quattro anni, soprattutto grazie all’autorevole presidenza di
Giuseppe Santalucia, la cui determinazione e fermezza sono state decisive
nel rilanciare l’attività dell’ANM, la cui vitalità si è manifestata in
modo evidente in occasione del congresso di Palermo e della recente
assemblea generale del 15 dicembre, nelle cui mozioni finali ci
riconosciamo pienamente e per la cui completa attuazione ci impegniamo con
determinazione. Quella stessa determinazione e fermezza con cui abbiamo sin
qui difeso le prerogative della magistratura italiana e che, in piena
continuità con il lavoro mirabilmente svolto negli ultimi quattro anni
dalla presidenza Santalucia, mettiamo nuovamente a disposizione della “casa
comune” di tutti i magistrati italiani.
In questa prospettiva e nella consapevolezza che il magistrato vive in una
società della cui continua evoluzione deve farsi interprete alla luce dei
valori costituzionali, ci impegniamo sui seguenti punti programmatici:
*2. **Per l’UNITÀ **DELL’ASSOCIAZIONISMO GIUDIZIARIO come “bene
comune” da difendere senza esitazione per un’ANM sempre più forte ed
autorevole*
*L’impegno mantenuto*: L’unità associativa è stata la stella polare di
tutta la nostra azione politica, sin dai primi giorni di insediamento del
CDC uscente, in cui, con un faticoso lavoro di mediazione, abbiamo fatto
ogni sforzo per giungere alla costituzione di una Giunta unitaria, nella
consapevolezza che questa fosse la condizione imprescindibile per dare alla
magistratura italiana una voce forte e autorevole che fosse in grado di
fare la sintesi tra le diverse sensibilità in essa presenti.
*Lo scenario attuale**: **Quella dell’unità associativa rappresenta, per il
prossimo futuro, una delle sfide più importanti e impegnative a cui saremo
chiamati. La proposta di riforma costituzionale della magistratura,
attualmente in discussione in Parlamento, mira, in definitiva, attraverso
la separazione delle carriere dei magistrati e del CSM, anche alla rottura
dell’unità sindacale della magistratura, per privare l’ANM
dell’autorevolezza che le deriva anche dal fatto di essere l’unica
associazione rappresentativa della quasi totalità dei magistrati italiani.*
*Il nostro impegno per il prossimo CDC: **Per fronteggiare il pericolo
della rottura dell’unità associativa ci impegniamo a compiere ogni sforzo
necessario ad assicurare, anche per il prossimo quadriennio, la formazione
di una giunta unitaria alla quale garantiremo il nostro sostegno e a
contrastare qualsiasi tentativo di rottura dell’unità sindacale, affinché
l’attuale ANM continui ad essere l’unica associazione rappresentativa di
tutti i magistrati ordinari italiani. *
*3. **Per un AUTOGOVERNO sempre più trasparente, che valorizzi il
merito e difenda i magistrati dagli attacchi alla loro autonomia e
indipendenza*
*L’impegno mantenuto*: Sul tema dell’autogoverno abbiamo assicurato una
vigilanza attiva e propositiva da parte dell’ANM sulle attività del CSM,
con particolare riferimento all’esercizio del potere disciplinare e al
sistema delle nomine e delle conferme dei direttivi e semi-direttivi, delle
procedure concorsuali per la Corte di cassazione, la Procura generale, il
Massimario e la DNAA, al solo scopo di verificare il virtuoso rispetto del
Testo Unico sulla Dirigenza la cui applicazione non deve lasciare spazio a
deprecabili prassi clientelari.
*Lo scenario attuale**: Da un lato, i gravi e sempre più frequenti attacchi
anche personali a colleghi rei di avere semplicemente fatto il loro dovere
e di non avere, invece, con i loro provvedimenti “collaborato
all’attuazione delle politiche governative”, e, dall’altro, l’approvazione
del nuovo testo unico sulla dirigenza giudiziaria con le implicazioni che
deriveranno nella fase di rodaggio sul piano applicativo dei criteri in
esso previsti, rappresentano due banchi di prova fondamentali su cui l’ANM
dovrà continuare la sua attività di monitoraggio dell’attività consiliare. *
*Il nostro impegno per il prossimo CDC: Ci impegniamo affinché l’ANM
continui a tenere acceso un faro sull’attività del CSM, di cui non dovrà
essere il “cane da guardia”, ma un autorevole interlocutore in una fase
gravida di novità legislative, non solo di normazione primaria ma anche
secondaria, la cui applicazione produrrà sicuramente effetti importanti
sull’attività giudiziaria. In particolare ci impegniamo affinché l’ANM,
nella prospettiva della tutela della qualità del servizio e della
indipendenza e autonomia della magistratura, da un lato, continui ad
individuare meccanismi di contrasto al fenomeno del carrierismo crescente e
che, anzi, identifichino la dirigenza giudiziaria non in un centro di
potere, fatto di onori ed esoneri, ma in un servizio, quanto più possibile
temporaneo e “diffuso”, fatto di responsabilità, oneri e attività
giudiziaria; e, dall’altro, a fronte dei continui attacchi personali ai
singoli magistrati in virtù della mera adozione di provvedimenti giudiziari
sgraditi al decisore politico, pretenda l’immediata apertura di pratiche a
tutela dei colleghi ingiustamente attaccati per consentire loro di
continuare a lavorare serenamente e in modo autonomo e indipendente da ogni
possibile ingerenza esterna.*
*4. **Per un piano di investimenti concreti su EDILIZIA GIUDIZIARIA,
CONDIZIONI DI LAVORO* *e* *INFORMATIZZAZIONE DEL PROCESSO (PCT e PPT) che
sia all’altezza delle sfide dell’intelligenza artificiale. NO a riforme a
“costo zero”*
*L’impegno mantenuto*: Su questo fronte, nell’ultimo quadriennio, che è
stato caratterizzato da riforme che, anche sulla spinta propulsiva degli
obiettivi del PNRR, si proponevano di incidere profondamente sul profilo
dell’efficienza del sistema giustizia, senza però assicurare gli adeguati
stanziamenti, l’ANM a guida AreaDG ha svolto un’attività al alta intensità,
soprattutto portando al centro del dibattito pubblico la denuncia del
costante impoverimento, sotto tutti i punti di vista, degli uffici
giudiziari, causato dalla mancata previsione, da parte della politica,
delle risorse adeguate e necessarie ad assicurare ai cittadini un servizio
che rifletta l’enorme impegno profuso quotidianamente dai magistrati e dal
personale amministrativo. Per denunciare le disastrose condizioni degli
uffici giudiziari e le difficili condizioni in cui i magistrati sono
chiamati a svolgere le loro funzioni ci siamo resi promotori di iniziative
come la “*mostra fotografica sull’edilizia giudiziaria*” e il “*questionario
sulle condizioni di lavoro dei magistrati*” che, oltre a riscuotere ampio
successo tra i colleghi, sono state oggetto di attenzione da parte dei
media.
*Lo scenario attuale**: Gli sforzi finora compiuti si sono scontrati con
una politica che pretende di riformare la giustizia “a costo zero”, facendo
gravare solo sui magistrati il peso di riforme che il più delle volte si
dimostrano disfunzionali. Si pensi, in particolare, agli applicativi
informatici messi a disposizione dei magistrati per realizzare la
transizione digitale del processo, quali CONSOLLE e APP, che si sono
dimostrati sinora del tutto inadeguati, determinando in molti casi il
blocco dell’attività giudiziaria o comunque il suo rallentamento. *
*Il nostro impegno per il prossimo CDC: Sui temi dell’edilizia giudiziaria,
delle condizioni di lavoro dei magistrati e dell’informatizzazione del
processo intendiamo richiamare con forza il Ministro alle sue
responsabilità e quindi a dare effettiva attuazione all’art. 110 Cost. che
affida a lui “l'organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla
giustizia”. In particolare, a fronte di una legislazione “ad invarianza
finanziaria” che scarica solo sui magistrati gli oneri derivanti dalle
riforme, chiediamo un piano di investimenti straordinari che restituisca
dignità agli uffici in cui si amministra la Giustizia e riteniamo
necessario coltivare il dialogo con il personale di cancelleria e con
l’avvocatura, così da realizzare un fronte comune capace di pretendere con
maggiore forza condizioni di lavoro dignitose e dotazioni di organico e di
mezzi adeguate alla sfida che l’innovazione tecnologica pone. (segue...)*
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