NOTIZIARIO N. 15 maggio-giugno 2008 |
Plenum del 28 maggio e 5, 11, 12, 25 e 26 giugno e LAVORI DI COMMISSIONE |
Sommario
A) Dal Plenum :
- Il trasferimento per incompatibilità ambientale del dott. Giannuzzi;
- La pubblicazione dei posti di primo grado;
- Le modifiche alla circolare sui trasferimenti;
- La nuova circolare sui provvedimenti e verbali d'udienza da acquisire a campione;
- Conferimenti di incarichi semidirettivi e direttivi.
B) Dalle commissioni:
1. Proposta di nomina per incarichi semidirettivi e direttivi;
2. Aggiornamento delle attività della V Commissione.
dal Plenum |
1. Il trasferimento per incompatibilità ambientale del dott. Giannuzzi.
Il 25 giugno il Consiglio ha trasferito il dott. Giannuzzi, Procuratore della repubblica di Brindisi per incompatibilità derivata dal suo rapporto di parentela con il figlio avvocato.
La deliberazione tocca alcune questioni di principio importanti in un tema, come quella delle incompatibilità parentali, trattato spesso formalisticamente e disancorato dagli interessi sostanziali.
Il problema era, in diritto, questo: in una situazione in cui pacificamente, e per anni, il figlio di un procuratore della Repubblica esercita la professione di avvocato nel settore penale nel corrispondente circondario, basta l'impegno a cessare tale attività a far venire meno una incompatibilità conclamata e percepita sgradevolmente dai colleghi e dal Foro? A questo quesito se ne aggiungeva un altro in fatto: in caso di dismissione dei mandati difensivi dell'avvocato in questione sono irrilevanti - ovvero dimostrano il protrarsi della situazione di "disagio" che sta alla base delle previsioni di incompatibilità - la circostanza che il legale continui a ricevere nomine e quella che lo stesso venga sostituito nell'incarico difensivo da altro legale avente domicilio e recapito presso il suo studio?
Il Consiglio ha risposto con nettezza a entrambi i quesiti (anche avvalendosi delle ferme e rigorose prese di posizione del consiglio giudiziario e dei colleghi locali). Quando la situazione di incompatibilità ha già prodotto una grave lesione di immagine non bastano impegni per il futuro a farla venire meno. E, ancora: la cessazione di una attività va misurata in concreto, in base alle circostanze che la accompagnano, e non solo in termini formalistici.
La decisione è stata presa a grande maggioranza, con la sola sorprendete astensione, oltre che di Saponara, di una parte consistente di Unità per la Costituzione (Berruti, Carrelli Palombi, Viola e Mannino).
2. La pubblicazione dei posti di primo grado.
Il 5 giugno il Consiglio ha pubblicato il nuovo bando dei trasferimenti per i posti di primo grado, secondo lo schema approvato (su proposta di Pilato e Carrelli Palombi) dalla maggioranza della commissione.
Ferri infatti ha presentato una sua proposta, che ha ricevuto anche nell'assemblea plenaria il suo solo voto.
La decisione su quali e quanti posti pubblicare è stata guidata da un lato dalla necessità di rispettare il nuovo divieto di assegnazione degli uditori alle funzioni requirenti e dall'altro dall'obbligo di mettere a disposizione le sedi agli uditori (diventati 319 dagli originari 324) entro la scadenza prevista. Per avere la certezza assoluta di avere in tempo i 319 posti giudicanti necessari, sarebbe bastato limitarsi a pubblicarne fra i 50 e i 60, ferma restando comunque la pubblicazione di tutti i posti requirenti da mettere a disposizione dei magistrati in carriera, per fare almeno il tentativo di non desertificare le procure. Questa soluzione, però, non era opportuna, perché avrebbe comportato l'assegnazione agli uditori anche dei posti giudicanti più ambiti in assoluto da chi, da anni ed anni e con enorme sacrificio, lavora ancora nella prima sede di destinazione dove la sua gavetta l'ha già fatta, frustrando ogni aspettativa sacrosanta di ritorno o avvicinamento a casa o condizionandola alla scelta obbligata della funzione requirente anche in mancanza di specifica vocazione. L'esperienza dell'ultimo bando, infatti, ci aveva dimostrato che i tempi d'esaurimento delle procedure di trasferimento, benché notevolmente ridotti rispetto al passato, sarebbero stati ancora troppo lunghi, impedendoci di giungere in tempo all'appuntamento. Allora, le abbiamo studiate tutte per accorciare ancora i tempi, introducendo delle speciali regole di bando (la riduzione del numero delle domande possibili e l'anticipazione del momento di eventuali revoche in modo da evitare lavoro a vuoto e conseguente spreco di tempo ed energie).
A convincerci di poter aumentare il numero dei posti giudicanti da pubblicare non è stato Ferri (come va affermando nelle sue comunicazioni sui lavori di commissione, ma un serio e approfondito studio di fattibilità condotto coinvolgendo struttura informatica e amministrativa, magistrati segretari e vice segretario generale, chiedendo e ottenendo un impegno particolare di risorse materiali e umane, calcolando con precisione anche la scansione temporale delle diverse fasi (pubblicazione del bando, presentazione delle domande, formazione della graduatoria) preliminari al lavoro della commissione. All'esito di questa verifica tecnica, ci è stato assicurato l'esaurimento di tutte le operazioni necessarie per giungere alla graduatoria entro settembre, a condizione che i posti pubblicati - fra requirenti e
giudicanti - non superassero i 350: soglia massima nella quale ci siamo tenuti, con un modestissimo sforamento, per non correre il rischio di perdere quella che, in sostanza, è una vera e propria scommessa sull' efficienza dell'azione consiliare.
A quel punto abbiamo individuato criteri, il più possibile oggettivi, alla cui stregua selezionare i posti giudicanti da mettere a disposizione per i trasferimenti. Posti che dovevano rispondere alla caratteristica di essere molto ambiti, se volevamo avere la certezza di assegnarli senza scoprire - come è accaduto durante le procedure dell'ultimo bando - di aver sprecato tempo prezioso nella scannerizzazione dei documenti allegati alle domande, nella formazione del fascicolo telematico, nel controllo dei punteggi aggiuntivi, per poi essere subissati da valanghe di revoche.
Abbiamo dunque inserito nell'elenco i posti vacanti nelle sedi capoluogo di distretto, di regola le più richieste, ma escludendo quelle che nell'ultimo concorso erano rimaste senza aspiranti. Abbiamo poi individuato una serie di sedi del centro Italia sempre straordinariamente ambite (per inserire le quali abbiamo ridotto il numero dei posti nei capoluoghi di distretto decidendo di pubblicarne 4 su ogni 5 vacanze per ciascuna sede e operando il calcolo con approssimazione per difetto). Nello specifico, per procedere alla selezione, abbiamo condotto una verifica (empirica e approssimativa, stavolta, ma comunque significativa) sede per sede sul numero di domande e sul rapporto fra quello delle domande e delle revoche nell'ultimo concorso.
Infine, abbiamo pubblicato tutti i posti vacanti del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (sede peraltro assai ambita) perché la sua vistosissima e cronica scopertura della pianta organica deriva dal fatto che, ad ogni concorso, subisce una vera emorragia di magistrati soprattutto verso Napoli, tanto da non poter lavorare mai, in sostanza, a pieno organico. Come sempre accade, i criteri adottati sono opinabili. Sono comunque criteri oggettivi e tali da poter essere dichiarati, in una logica di assoluta trasparenza.
Arduo trovare una logica analoga nella proposta alternativa, che prevedeva una pubblicazione assai più ampia di posti, anche impossibili da coprire (un esempio per tutti: a Foggia, dove all'esito dell'ultimo bando sono rimasti scoperti due posti pubblicati).
Non è stato facile resistere alle richieste di inserire posti in più nell'elenco di quelli da pubblicare, soprattutto quando provenivano dai dirigenti degli uffici per la ragione nobilissima del migliore funzionamento del servizio. Doloroso e impegnativo spiegare a chi si trova in difficoltà che pubblicare un posto non significa coprirlo e soprattutto non significa coprirlo con la rapidità necessaria nella contingente situazione d'emergenza; che l'inserimento di posti poco ambiti poteva avvenire soltanto a scapito di altri più ambiti, da escludere per restare nel limite numerico stabilito (frustrando così le attese di tanti aspiranti ai trasferimenti), perché aggiungerli avrebbe comportato un rallentamento insostenibile delle procedure e il rischio di una revoca del bando per assicurare la provvista di posti agli uditori.
3. Le modifiche alla circolare sui trasferimenti.
Nella seduta plenaria del 28-5-2008 sono state approvate, all'unanimità, alcune modifiche della circolare sui trasferimenti: la maggior parte derivanti dalla necessità di adeguarla alle novità dell'ordinamento giudiziario riformato; altre, assai marginali, dettate dall'esigenza di ulteriore semplificazione delle procedure; altre ancora dirette a risolvere ricorrenti dubbi interpretativi o a tradurre in normazione secondaria prassi interpretative e applicative consolidate, per doverosa esigenza di chiarezza e trasparenza.
E' stata però introdotta anche qualche novità relativa ad alcuni punteggi aggiuntivi, al concorso virtuale, al rientro in ruolo e alla riammissione dopo l'aspettativa pre-elettorale o dopo i mandati elettorali.
Possono così sintetizzarsi le modifiche più significative:
A) Per l'attribuzione dei punteggi aggiuntivi relativi allo stato di salute dei genitori e dei fratelli del magistrato, è stata eliminata la differenza fra il convivente dell'ammalato da assistere e chi intenda trasferirsi proprio per avviare la convivenza. Infatti il regime differenziato, che non trova riscontro nella L.104/1992, si risolverebbe in un'ingiustificata disparità di trattamento fra situazioni che meritano - quando la meritano - la stessa tutela.
Quanto alla salvaguardia dell'unità familiare, si è estesa in modo esplicito l'attribuzione del punteggio aggiuntivo per il ricongiungimento o il riavvicinamento al coniuge al caso in cui il luogo di lavoro si trovi nell'arco dei 100 Km dalla residenza. Infatti, già in questi termini si interpretava il concetto di "località viciniore" nella prassi consiliare, considerato che, oggigiorno, un pendolarismo lavorativo quotidiano di questo tipo è sempre più normale e diffuso, soprattutto tra i più giovani.
Peraltro si è anche stabilito che i punteggi aggiuntivi spettanti per ragioni di salute proprie o dei familiari e per la salvaguardia dell'unità della famiglia possano valere per i soli trasferimenti a funzioni di pari grado, in coerenza con la ragione che li giustifica. Significa che vanno attribuiti per un trasferimento orizzontale, nella logica di approdare alla sede più vicina, ma non per un tramutamento dal primo grado all'appello, che richiede anche un'accurata valutazione delle attitudini e del merito in comparazione con altri aspiranti.
E' stata inoltre colmata una lacuna della circolare che, richiedendo l'esercizio "attuale" di una funzione specialistica per l'attribuzione del relativo punteggio aggiuntivo, trascurava completamente l'esperienza professionale maturata in precedenza nel settore. Si è stabilito, infatti, un punteggio aggiuntivo per i trasferimenti ai tribunali del lavoro, di sorveglianza, ai tribunali e alle procure minorili anche per il pregresso esercizio di quelle funzioni specialistiche, purché avvenuto per almeno 5 anni nell'arco degli ultimi 15 di servizio.
B) Quanto al concorso virtuale, si è esplicitata nella circolare la prassi consiliare consolidata del ricorso a questo strumento per procedere al trasferimento del magistrato che, soccombente in un contenzioso amministrativo attivato da un controinteressato, perda la sede di destinazione dove abbia già preso servizio (e spesso, nel frattempo, abbia perso anche la sede di provenienza!).
Le altre novità introdotte alla disciplina sono tutte mirate ad evitare disparità di trattamento fra chi aspira a un trasferimento nell'ambito di un concorso reale e chi può ottenerlo attraverso il concorso virtuale, uniformando per quanto possibile i diversi regimi.
In quest'ottica, si è voluto impedire l'accesso alle funzioni di secondo grado tramite concorso virtuale, salvo i casi in cui il magistrato abbia già svolto funzioni di primo grado equiparate a quelle di appello (per aver rivestito uffici direttivi o semidirettivi: ipotesi frequente in caso di
trasferimenti d'ufficio o in prevenzione per incompatibilità parentali o ambientali) o abbia svolto un incarico fuori ruolo equiparato dalla legge alle funzioni di secondo grado (per esempio, quelle di ispettore presso l' Ispettorato del ministero della Giustizia). Inoltre, giacché al riguardo si stabilisce una deroga per chi abbia presentato domanda prima dell'approvazione della modifica di circolare (non sembrando giusto far pesare all'interessato il ritardo del Consiglio nel provvedere o quello dei Consigli giudiziari nel trasmettere l'eventuale parere per il passaggio di funzioni, in questo periodo caratterizzato da un carico di lavoro enorme per gli organi di autogoverno), una norma transitoria prevede che il punteggio relativo all'anzianità venga, in tali procedure, calcolato in base al vecchio sistema: questo perché, in seguito alle modifiche apportate dall'art. 12 D.L.vo 160/2006 ai requisiti per il conferimento delle funzioni di secondo grado (l'abbassamento dell'anzianità di servizio), il calcolo basato sui nuovi punteggi avrebbe comportato un indebito vantaggio per i beneficiari del concorso virtuale.
Infine, quanto all'attribuzione dei punteggi relativi alla salvaguardia dell'unità familiare in sede di concorso virtuale, si è precisato che quando il magistrato fuori ruolo, in occasione del ricollocamento, possa conservare l'unità familiare tornando al posto di provenienza vacante (o possa tornarci in soprannumero nei casi previsti dall'art. 50 della riforma), non potrà avvalersi dei relativi punteggi aggiuntivi per ottenere nella stessa sede un posto diverso. La previsione riguarda chi prima dell'incarico fuori ruolo già esercitava le funzioni nella sede di residenza della famiglia e, in sostanza, gli impedisce di utilizzare i punteggi aggiuntivi nel concorso virtuale per ottenere, nella sede di provenienza, funzioni più ambite.
C) La previsione di circolare che consentiva per il magistrato, al suo rientro in ruolo, la destinazione anche in soprannumero al posto di provenienza, è stata superata dalla disposizione dell'art. 50 D.L.vo 106/2006, che riserva questa possibilità - in via transitoria, anche se la transizione durerà a lungo - ai soli magistrati collocati fuori ruolo prima della data di acquisto di efficacia del primo dei decreti legislativi emanati in attuazione dell'art. 1 comma 1 lett. a) L. 150/2005 e che all'atto del ricollocamento in ruolo abbiano compiuto più di tre anni di permanenza fuori ruolo. L'adattamento necessario della norma secondaria è nel senso, ovviamente, di conservare vigore alla specifica disciplina del par. XXVII della circolare nei soli limiti transitori previsti dalla legge.
D) Ferma restando la disciplina primaria (ancora quella dell'art. 8 comma 2 D.P.R. 361 del 1957, che stabilisce per i magistrati candidati alle elezioni politiche e non eletti il divieto di "esercitare per un periodo di cinque anni le loro funzioni nella circoscrizione nel cui ambito si sono svolte le elezioni"), la circolare finora vigente prevedeva, nel caso di ricollocamento all'esito dell'aspettativa per la candidatura e al termine del mandato elettorale, la possibilità di rimanere o tornare nella stessa sede, ma ad una condizione ("purché tale destinazione comporti l'esercizio di funzioni giudicanti") che imponeva, in sostanza, un passaggio obbligatorio alle funzioni giudicanti per chi all'atto dell'aspettativa per motivi elettorali svolgeva quelle requirenti.
Si tratta, evidentemente, di una condizione ormai superata e inapplicabile.
Sappiamo bene, infatti, che la riforma ordinamentale ha introdotto precisi limiti al passaggio dalla funzione requirente a quella giudicante, obbligando il magistrato a trasferirsi al di fuori del distretto e addirittura della regione o almeno a trasferirsi al di fuori dell'ambito territoriale del circondario-provincia, ma in tal caso con l'ulteriore obbligo di esercitare una funzione giudicante civile per almeno 5 anni. Ne deriva che, ritenendo ancora vigente la previsione restrittiva della circolare, la riassegnazione di un p.m. alle funzioni giudiziarie avrebbe comportato, sempre e comunque, un trasferimento di sede non previsto dalla legge e una concreta compressione, tramite normazione secondaria, del diritto di elettorato passivo costituzionalmente garantito anche ai magistrati che esercitano funzioni requirenti. In evidente contrasto con la volontà del legislatore, il quale da un lato impone il mutamento di sede soltanto qualora il magistrato, a prescindere dalle funzioni esercitate, si fosse candidato nella circoscrizione in cui esercitava le funzioni, e dall'altro vieta il passaggio dalla funzione requirente a quella giudicante nella stessa sede. Sulla base di questo ragionamento, si è provveduto ad eliminare dalla circolare l'obbligo di destinazione alle funzioni giudicanti, perché ormai incompatibile col sistema disegnato dalla legge (è stato sufficiente eliminare l'inciso "purché tale destinazione comporti l'esercizio di funzioni giudicanti"). Del resto, non è la prima volta che accade al C.S.M. di dover modificare sul punto la propria circolare per adeguarla al mutato quadro ordinamentale di riferimento. Basti pensare che, nell'originaria formulazione, la circolare n.15098/1993 prescriveva la destinazione a funzioni giudicanti collegiali: collegialità eliminata nella versione successiva perché ormai incoerente col D.L.vo. 51/1998 che aveva istituito il giudice unico di primo grado, ampliando considerevolmente l'ambito delle competenze monocratiche sia civili che penali e restringendo di conseguenza quelle collegiali.
4. La nuova circolare sui provvedimenti e verbali d'udienza da acquisire a campione.
Il 12 giugno in plenum è stata approvata la circolare sul prelievo a campione dei provvedimenti e dei verbali di udienza. E' una circolare che riguarda tutti i magistrati ancora sottoposti alle valutazioni di professionalità e sono la maggior parte e soprattutto sarà pane quotidiano (speriamo non troppo salato) di tutti i colleghi dei consigli giudiziari, oltre che una incombenza per le segreterie e gli uffici.
Per il prelievo dei provvedimenti sono stati fatti solo aggiustamenti rispetto alla vecchia disciplina tenendo conto della cadenza quadriennale (perciò complessivamente più ravvicinata) delle valutazioni, per i verbali si è cercato di adottare criteri che consentano di agevolarne l'individuazione, diano anche conto delle modalità complessive di gestione dell'udienza (concentrando tendenzialmente più prelievi all'interno della stessa udienza) e non appesantiscano inutilmente le procedure escludendo il prelievo quando non può essere significativo (valga per tutti l'esempio del giudice a latere). Ai fini dell'applicazione della circolare si è cercato di differenziare tutte le diverse funzioni che il magistrato svolge e di individuare all'interno di ogni singola funzione le tipologie di provvedimenti o di rito più significative. Il periodo di estrazione è stato portato al trimestre ( e non più al bimestre ) ed è stato fissato il quantitativo totale in 20 provvedimenti e al massimo di 40 verbali tratti da 4 udienze. Se non si riesce, sulla base dei criteri fissati ad individuare gli atti necessari, si procede secondo un meccanismo di slittamento di cui vengono fissati i principi.
Quando vi sia stato svolgimento contemporaneo di funzioni promiscue, si è adottato il criterio della prevalenza, mentre se vi sia stato esercizio di funzioni diverse nel tempo, con o senza cambiamento di distretto, si è adottato il principio della proporzionalità e si è tenuto conto dell'eventuale previsione del parere parziale.
Naturalmente la nuova circolare si applica alle valutazioni che, secondo la circolare madre del 4 ottobre dello scorso anno, devono andare con il nuovo sistema, ma si è ritenuto di garantire comunque che il periodo coperto dalla nuova valutazione sia almeno di un anno, per lasciare ai consigli giudiziari il tempo di organizzarsi e smaltire le valutazioni in corso. In pratica a pieno regime la circolare comincerà ad operare dal luglio dell'anno prossimo. naturalmente occorrerà parlarne più approfonditamente dopo che i colleghi l'avranno letta e soprattutto quando cominceranno ad applicarla.
5. Conferimenti di incarichi semidirettivi e direttivi.
Sono stati conferiti all'unanimità i seguenti incarichi direttivi e semidirettivi:
- Presidente del Tribunale superiore delle Acque pubbliche al dott. Giovanni Antonio Paolini, presidente di sezione della Corte di Cassazione;
- Presidente del Tribunale di Ascoli Piceno al dott. Carlo Tatozzi, presidente di sezione del Tribunale dell'Aquila;
- Procuratore della Repubblica di Caltagirone al dott. Francesco Paolo Giuseppe Giordano, sostituto procuratore presso la Direzione nazionale antimafia;
- Procuratore della Repubblica di Messina al dott. Guido Lo Forte, procuratore aggiunto della Repubblica di Palermo;
- Procuratore della Repubblica di Paola al dott. Bruno Renato Giordano, procuratore aggiunto della Repubblica di Palmi;
- Procuratore della Repubblica di Agrigento al dott. Renato Di Natale, procuratore aggiunto della Repubblica di Caltanissetta;
- Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna al dott. Ugo Pastore, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Ancona;
- Presidente del Tribunale di sorveglianza di Bari al dott. Francesco Paolo Occhiogrosso, Presidente del Tribunale per i minorenni di Bari;
- Presidente di sezione della Corte d'Appello di Bologna al dott. Rosario Ziniti, presidente di sezione del Tribunale di Bologna;
- Presidente di sezione della Corte d'Appello di Torino al dott. Giorgio Giuseppe Riccomagno, consigliere presso la stessa Corte;
- Presidente di sezione della Corte d'Appello di Roma (due posti) ai dott.ri Giuseppe De Santis e Riccardo Redivo, entrambi consiglieri presso la stessa Corte;
- Avvocato generale presso la Corte d'Appello di Torino al dott. Luigi Andreano Riccomagno, Procuratore della Repubblica di Alba;
- Avvocato generale presso la Corte d'Appello di Trieste al dott. Giuliano Cremese, sostituto presso la stessa Procura generale;
- Presidente di sezione del Tribunale di Mantova al dott. Vincenzo Latagliata, giudice presso lo stesso tribunale;
- Presidente di sezione del Tribunale di Padova al dott. Ezio Bellavitis, giudice presso lo stesso Tribunale;
- Presidente di sezione del Tribunale di Roma (due posti) ai dott.ri Giovanna Carla De Virgiliis e Fabrizio Gentili, la prima magistrato addetto al Ministero della Giustizia con funzioni amministrative ed il secondo presidente di sezione del Tribunale di Tivoli;
- Presidente di sezione del Tribunale di Palermo al dott. Mario Fontana, consigliere della Corte d'Appello di Palermo;
- Presidente aggiunto della sezione GIP del Tribunale di Milano al dott. Claudio Castelli, Capo del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria del Ministero della Giustizia.
E' stato nominato:
- Presidente del Tribunale per i minorenni di Milano il dott. Mario Zevola (Unicost, MD, Movimento, Carbone e Mancino), presidente di sezione del Tribunale di Milano, che ha prevalso sulla dott.ssa Maria Carla Gatto (MI, laici di centro destra, Siniscalchi, Tinelli, Vacca e Volpi), consigliere della Corte d'Appello di Milano;
- Presidente del Tribunale di Sassari il dott. Pietro Fanile (MD, Movimento, MI, Anedda, Delli Priscoli, Napolitano, Tinelli, Vacca e Volpi), giudice del Tribunale di Reggio Emilia, che ha prevalso sul dott. Alberto Pacelli (Berruti, Carbone, Carrelli Palombi, Mancino, Mannino, Saponara, Siniscalchi e Viola), presidente di sezione del Tribunale di S.Maria Capua Vetere;
- Procuratore aggiunto della Repubblica di Foggia il dott. Giuseppe Murano (Unicost, Mi, laici di centro destra, Carbone e Mancino), sostituto procuratore generale presso la Corte d'Appello di Bari, che ha prevalso sul dott. Giovanni Giorgio (MD, Movimento e Vacca), consigliere della Corte d'Appello di Bari; astenuti Delli Priscoli, Tinelli e Volpi;
- Presidente del Tribunale di Trani il dott. Filippo Bortone, Presidente del Tribunale di Chieti, che ha prevalso sul dott. cataldo Gigantesco, Presidente del tribunale di Taranto, per il quale hanno votato i laici di centro destra, Delli Priscoli e Ferri;
- Presidenti di sezione del Tribunale di Roma i dott.ri Nunzia Cappuccio e Raffaele Condemi, entrambi giudici presso lo stesso tribunale, per i quali hanno votato tutti i consiglieri tranne quelli del Movimento che hanno espresso la loro preferenza per i dott.ri Mauro Lambertucci e Rosanna Ianniello;
- Presidente di sezione del Tribunale di Palermo il dott. Antonio Novara (Unicost, laici di centro sinistra, Bergamo, Carbone e Saponara), consigliere della Corte d'Appello di Palermo, che ha prevalso sul dott. Matteo Frasca (MD, Movimento e Delli Priscoli), consigliere della sezione lavoro della Corte d'Appello di Palermo, e sul dott. Gianfranco Garofalo (MI e Anedda), consigliere della Corte d'Appello di Palermo.
dalle Commissioni |
1. Proposta di nomina per incarichi semidirettivi e direttivi.
La Quinta commissione ha proposto all'unanimità di conferire i seguenti incarichi direttivi e semidirettivi:
- Procuratore generale della Corte d'Appello di Firenze al dott. Beniamino Deidda, Procuratore generale di Trieste;
- Procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Messina al dott. Antonio Franco Cassata, sostituto procuratore generale presso la stessa Corte; astenuti Maccora e Riviezzo;
- Presidente del Tribunale di Cuneo al dott. Paolo Perlo, giudice presso lo stesso tribunale;
- Presidente del Tribunale di Mantova al dott. Filippo Maria Nora, Presidente della sezione lavoro della Corte d'Appello di Brescia;
- Presidente del Tribunale di Verona al dott. Gianfranco Gilardi, consigliere della Corte di Cassazione;
- Presidente del Tribunale di Padova al dott. Mario Fabiani, presidente di sezione presso lo stesso tribunale;
- Presidente del Tribunale di Udine alla dott. ssa Alessandra Bottan, Presidente del Tribunale per i minorenni del Tribunale di Trieste;
- Presidente del Tribunale di Treviso al dott. Giovanni Schiavon, sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione; astenuto Siniscalchi;
- Presidente del Tribunale di Trapani al dott. Roberto Angelo De Simone, Presidente del Tribunale di Marsala;
- Presidente del Tribunale di Marsala al dott. Mario D'Angelo, Presidente del Tribunale di Trapani;
- Presidente del Tribunale di Taranto al dott. Antonio Morelli, Presidente del Tribunale per i minorenni di Taranto;
- Presidente del Tribunale di Caltagirone al dott. Salvatore Pagano, presidente della sezione della Corte d'Appello di Catania;
- Presidente del Tribunale di Benevento al dott. Rocco Carbone, Presidente del Tribunale di S.Angelo dei Lombardi; astenuto Riviezzo;
- Presidente del Tribunale di Ariano Irpino al dott. Rodolfo Daniele, presidente di sezione del Tribunale di Torre Annunziata;
- Presidente del Tribunale di Terni al dott. Girolamo Lanzellotto, presidente di sezione lavoro della Corte d'Appello di Roma;
- Presidente del Tribunale di Campobasso al dott. Mario Natalino Iapaolo, presidente di sezione della Corte d'Appello di Campobasso;
- Presidente del Tribunale di Ancona al dott. Mario Vincenzo D'Aprile, presidente di sezione presso lo stesso tribunale;
- Presidente del Tribunale di Urbino al dott. Alessandro Pascolini, presidente di sezione del Tribunale di Viterbo;
- Presidente del Tribunale di Pesaro al dott. Mario Perfetti, consigliere della Corte d'Appello di Ancona;
- Presidente del Tribunale di Macerata al dott. Alessandro Iacoboni, presidente di sezione presso lo stesso tribunale;
- Presidente del Tribunale di Modica al dott. Giuseppe Tamburini, Presidente del Tribunale di Caltagirone; astenuta Maccora;
- Presidente del Tribunale di Sondrio al dott. Gianfranco D'Aietti, presidente di sezione del Tribunale di Monza;
- Presidente del Tribunale diComo al dott. Nicola Laudisio, Presidente del Tribunale di Monza;
- Presidente del Tribunale di sorveglianza di Firenze alla dott.ssa Antonietta Fiorillo, giudice del Tribunale per i minorenni di Firenze;
- Procuratore della Repubblica di Lucca al dott. Aldo Cicala, Procuratore della Repubblica di Voghera;
- Presidente di sezione del Tribunale di Ravenna alla dott.ssa Milena Zavatti, giudice del Tribunale di Bologna;
- Presidente di sezione della Corte d'Appello di Genova al dott. Salvatore Sinagra, sostituto procuratore generale presso la Corte d'Appello di Milano[1];
- Presidente della sezione GIP del Tribunale di Trieste al dott. Nunzio Sarpietro, Presidente del Tribunale di sorveglianza di Trieste[2].
Per l'incarico di:
- Presidente del Tribunale di Novara sono stati proposti il dott. Giacomo Deodato (Bergamo, Berruti e Romano), presidente di sezione della Corte d'Appello di Milano, ed il dott. Gabriella Manfrin (Maccora), presidente sezione Tribunale di Milano; astenuti Riviezzo e Siniscalchi;
- Presidente del Tribunale di Sondrio sono stati proposti il dott. Gianfranco D'Aietti (Bergamo, Maccora, Riviezzo, Romano e Siniscalchi), presidente di sezione del Tribunale di Monza, ed il dott. Flavio Ferruccio Lapertosa (Berruti), consigliere della Corte d'Appello di Milano;
- Presidente del Tribunale di Chiavari sono stati proposti il dott. Paolo Martinelli (Maccora, Riviezzo e Siniscalchi), presidente di sezione del Tribunale di Genova, ed il dott. Gian Rodolfo Sciaccaluga (Bergamo, Berruti e Ferri), presidente di sezione del Tribunale di
Alessandria;
- Presidente del Tribunale di Tempio Pausania sono stati proposti la dott.ssa Gemma Maria Antonietta Cucca (Maccora, Riviezzo e Siniscalchi), consigliere della Corte d'Appello di Sassari, e la dott.ssa Maria Francesca Maresca (Bergamo, Berruti e Romano), consigliere della Corte d'Appello di Roma;
- Presidente del Tribunale di Rovigo sono stati proposti il dott. Claudio Dodero (Berruti, Bergamo e Siniscalchi), presidente di sezione della Corte d'Appello di Venezia, ed il dott. Gioacchino Michele Termini (Maccora e Riviezzo), presidente di sezione del Tribunale di Treviso; astenuto Romano;
- Presidente del Tribunale di Acqui Terme sono stati proposti il dott. Antonio Morozzo (Berruti e Siniscalchi), presidente di sezione del Tribunale di Alessandria, il dott. Giovanni Soave (Bergamo e Romano), presidente di sezione del Tribunale di Savona, ed il dott. Massimo Terzi (Maccora e Riviezzo), presidente di sezione del Tribunale di Verbania;
- Presidente del Tribunale di Bassano del Grappa sono stati proposti il dott. Francesco Lippiello (Maccora, Riviezzo e Tinelli), presidente di sezione del Tribunale di Padova, ed il dott. Aurelio Gatto (Bergamo, Berruti e Romano), presidente di sezione del Tribunale di Treviso;
- Presidente del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto sono stati proposti il dott. Giuseppe Armando Leanza (Berruti, Maccora, Riviezzo), presidente di sezione della Corte d'Appello di Messina, ed il dott. Carmelo Marino (Romano e Saponara), Presidente del Tribunale di sorveglianza di Messina; astenuto Siniscalchi;
- Presidente del Tribunale di Gela sono stati proposti il dott. Alberto Ettore Corrado Leone (Berruti, Maccora, Riviezzo, Saponara e Siniscalchi), presidente di sezione del Tribunale di Caltagirone, ed il dott. Pietro Falcone (Ferri), Presidente del Tribunale di Nicosia;
- Presidente del Tribunale di Agrigento sono stati proposti il dott. Luigi D'Angelo (Berruti, Maccora, Riviezzo e Siniscalchi), presidente di sezione dello stesso Tribunale, ed il dott. Claudio Dell'Acqua (Bergamo e Ferri), presidente di sezione della Corte d'Appello di Palermo;
- Presidente del Tribunale di Caltanissetta sono stati proposti il dott. Claudio Dell'Acqua (Bergamo, Berruti, Ferri, Riviezzo e Siniscalchi), presidente di sezione della Corte d'Appello di Palermo, ed il dott. Ottavio Sferlazza (Maccora), presidente di sezione del Tribunale di Caltanissetta;
- Presidente del Tribunale di Locri sono stati proposti il dott. Giovanni Filocamo (Berruti, Maccora, Riviezzo e Siniscalchi), presidente di sezione presso lo stesso tribunale, ed il dott. Domenico Blasco (Bergamo e Ferri), Presidente del Tribunale per i minorenni di Catanzaro;
- Presidente del Tribunale di Asti sono stati proposti il dott. Giuseppe Giovanni Porqueddu (Maccora, Riviezzo e Siniscalchi), Presidente del Tribunale di asti, ed il dott. Giuseppe Masante (Bergamo e Ferri), Presidente del Tribunale di Mantova; astenuto Berruti;
- Presidente del Tribunale di Trento sono stati proposti il dott. Francesco Lippiello (Bergamo, Berruti, Maccora, Riviezzo e Siniscalchi), presidente di sezione del Tribunale di Padova, ed il dott. Giovanni Scaglioni (Ferri), Presidente del Tribunale di Mantova;
- Presidente del Tribunale di Nola sono stati proposti il dott. Giovanni Fragola Rabuano (Berruti, Maccora e Riviezzo), ed il dott. Vito Frallicciardi (Bergamo e Ferri), entrambi presidenti di sezione del Tribunale di Napoli; astenuto Siniscalchi;
- Presidente del Tribunale di Reggio Calabria sono stati proposti il dott. Luciano Egidio Maria Gerardis (Maccora, Riviezzo e Siniscalchi), presidente di sezione presso lo stesso Tribunale, ed il dott. Giuseppe Gambadoro (Bergamo, Berruti e Ferri), Presidente del tribunale di Palmi;
- Presidente del Tribunale di S. Angelo dei Lombardi sono stati proposti il dott. Vincenzo Beatrice (Berruti, Maccora e Riviezzo), presidente di sezione del Tribunale di Campobasso, ed il dott. Luigi Bello (Bergamo, Ferri e Siniscalchi), presidente di sezione del Tribunale di Napoli;
- Presidente del Tribunale di Torre Annunziata sono stati proposti il dott. Vincenzo Maria Albano (Maccora, Riviezzo e Siniscalchi), presidente di sezione del Tribunale di Napoli. il dott. Maurizio Gallo (Berruti), presidente di sezione della Corte d'Appello di Napoli, ed il dott. Raffaele Motti (Ferri), Presidente del Tribunale di Nola;
- Presidente del Tribunale di Viterbo sono stati proposti il dott. Angelo Gargani (Berruti, Bergamo e Siniscalchi), presidente di sezione del Tribunale di Roma, il dott. Alessandro Pascolini (Maccora e Riviezzo), presidente di sezione del Tribunale di Viterbo, ed il dott. Maurizio Pacioni (Ferri), presidente di sezione lavoro della Corte d'Appello di Roma;
- Presidente del Tribunale di Cassino sono stati proposti il dott. Amedeo Ghionni (Berruti e Siniscalchi), presidente di sezione del Tribunale di Napoli, il dott. Giuseppe De Carolis di Prossedi (Maccora e Riviezzo), consigliere della Corte d'Appello di Napoli, ed il dott. Mario Lepre (Ferri), presidente di sezione lavoro della Corte d'Appello di Napoli;
- Presidente del Tribunale di Camerino sono stati proposti il dott. Sergio Fusaro (Bergamo, Berruti, Ferri e Siniscalchi), Ispettore generale presso il Ministero della Giustizia, ed il dott. Biagio Insacco (Riviezzo); astenuto Maccora;
- Presidente del Tribunale di Asti sono stati proposti il dott. Giuseppe Giovanni Porqueddu (Berruti, Maccora, Riviezzo, Saponara e Siniscalchi), presidente di sezione del Tribunale di Milano ed il dott. Giuseppe Masante (Ferri), Presidente del Tribunale di Mondovì;
- Presidente del Tribunale di Bergamo sono stati proposti il dott. Ezio Siniscalchi (Bergamo, Berruti, Maccora, Riviezzo e Siniscalchi), presidente di sezione del Tribunale di Sassari, ed il dott. Giampiero Serangeli (Ferri), Presidente del Tribunale di Lecco;
- Presidente del Tribunale di Rimini sono stati proposti la dott.ssa Rossella Talia (Berruti, Maccora, Petralia, Saponara e Siniscalchi), presidente di sezione presso lo stesso tribunale, ed il dott. Pierleone Fochessati (Romano), Presidente del Tribunale di sorveglianza di Ancona;
- Presidente del Tribunale per i minorenni di Ancona sono stati proposti la dott.ssa Ornella Riccio (Maccora, Riviezzo e Siniscalchi), consigliere della Corte d'Appello di Napoli, il dott. Raniero Gaggiotti (Romano), consigliere della Corte d'Appello di Ancona, e la dott.ssa Giovanna Totero.(Viola), giudice del Tribunale per i minorenni di Perugia; astenuto Bergamo;
- Procuratore della Repubblica di Vasto sono stati proposti il dott. Pietro Mennini (Bergamo e Riviezzo), procuratore aggiunto della Repubblica di Vasto, ed il dott. Francesco Cosimo Prete (Berruti e Maccora), sostituto procuratore della Repubblica di Milano; astenuti Patrono e Siniscalchi;
- Presidente della sezione lavoro del tribunale di Trani sono stati proposti il dott. Sebastiano Luigi Gentile (Bergamo, Maccora, Riviezzo e Siniscalchi), consigliere della sezione lavoro della Corte d'Appello di Bari, ed il dott. Giuseppe Di Trani (Viola), giudice presso la sezione lavoro dello stesso tribunale; astenuto Romano.
2. Aggiornamento delle attività della V Commissione.
Il lavoro della commissione sta per essere definito. Fino ad oggi sono stati deliberate complessivamente 374 proposte di cui 291 relative agli uffici direttivi e 83 agli uffici semidirettivi.
Nella prossima settimana dovrebbero essere concluse le ultime procedure (10 direttivi). Mentre sono state sospese in assenza dei pareri dei consigli giudiziari relativi ad alcuni concorrenti 2 uffici semidirettivi -Milano e Torino- e 7 uffici direttivi (Tribunali di Monza, Verbania, Imperia, Trento, Cosenza, Crotone, Paola, Rovereto). Dovrà inoltre essere valutato il conferimento di 7 posti di presidente della Corte di Cassazione.
La commissione è impegnata nella redazione delle motivazioni per cercare di garantire entro la fine di luglio il passaggio almeno il 70% delle procedure definite in commissione. Sicuramente verranno definite in sede plenaria le procedure relative agli uffici requirenti, agli uffici di sorveglianza e minorili, che hanno avuto una trattazione prioritaria in commissione.
Qualche rallentamento nei tempi si registra per ottenere il concerto del Ministro. Attualmente siamo in attesa di 35 procedure già inviate al Ministro affinché esprima il concerto, adempimento indispensabile prima della definizione plenaria.
Relativamente all'adattamento della normativa secondaria a seguito dell'entrata in vigore del nuovo ordinamento giudiziario è in discussione la risoluzione per disciplinare la procedura ai fini della conferma dei titolari degli uffici direttivi e semidirettivi che hanno maturato i quattro anni di permanenza. L'auspicio della commissione è di definirla entro la fine di luglio.
[1] L'incarico era stato assegnato al dott. Marco Devoto, presidente di sezione del Tribunale di Genova, ma la delibera era stata annullata dal Consiglio di Stato .
[2] L'incarico era stato assegnato al dott. Raffaele Morvay, ma la delibera è stata annullata dal Consiglio di Stato.