La vicenda, riportata nei giorni scorsi dalla stampa, relativa alla denuncia alle autorità cinesi, da parte dei gestori del portale Yahoo, di un giornalista di quel Paese, reo di aver trasmesso via e-mail una circolare governativa ad un collega statunitense, suscita sconcerto e indignazione.
I diritti fondamentali non possono essere tali a San Francisco o a Roma ed essere calpestati in Cina, Paese il cui sistema penale si è rivelato, anche in questo caso, brutale e incivile. La libertà di trasmettere, anche per mezzo della posta elettronica, idee e documenti, deve essere garantita qualunque sia il Paese ove la corrispondenza è diretta ovvero da dove essa parte. La libertà di stampa è un bene di tutti e la condanna di un giornalista (a dieci anni di carcere !) per la divulgazione di notizie all'estero suscita orrore.
Yahoo è responsabile esattamente come le autorità ed i giudici della Repuublica popolare cinese per questo ennesimo insulto al diritto.
Magistratura democratica inizierà quindi immediatamente le operazioni necessarie per lasciare Yahoo-groups e per passare la sua mailing list emmedi sul proprio sito www.magistraturademocratica.it
Non si tratta di una questione "tecnica", ma di una decisione politica.