Il racconto dell'inviato de l'Espresso che ha vissuto una settimana nel centro di Lampedusa descrive una realtà di soprusi, di trattamenti disumani, di mortificazione della dignità personale dei migranti e dei loro diritti fondamentali.
E' necessario che in tutte le sedi - in quella giudiziaria come in quella politica - questa realtà sia affrontata con il rigore imposto dalla straordinaria gravità di quanto denunciato dal servizio giornalistico.
Ma è necessario anche denunciare che "luoghi di non diritto" come quelli descritti da l'Espresso sono il frutto di politiche sull'immigrazione e di normative che degradano le libertà inviolabili dei migranti tutelate dalla Costituzione e dalle Carte internazionali sui diritti umani.
Lo abbiamo detto molte volte: chiudere la stagione del diritto speciale dei migranti rappresenta una prospettiva non solo possibile, ma necessaria.
Quanto emerge oggi sul centro di Lampedusa, così come a suo tempo la descrizione della sorte terribile dei migranti allontanati senza alcuna garanzia verso la Libia, confermano che l'unica politica possibile è quella di non rinunciare ai principi e ai valori senza i quali una democrazia rinnega sé stessa.
Roma, 7 ottobre 2005