La prospettiva costituzionale della ragionevole durata del processo, oggi anche formalmente dichiarata dall'art. 111 della Costituzione, impegna ogni istituzione nel compito di perseguire la massima efficienza ed effettività nel funzionamento della giustizia.
PREMESSA
Lo stato della giustizia oggi in Italia
Si è da poco concluso un anno difficile per la giustizia, sempre al centro dell'attenzione generale per il protrarsi dei problemi che da tempo la affliggono e che tutti vorremmo ormai vedere avviati a soluzione. Una giustizia spesso troppo lenta, che si svolge secondo riti e regole tecniche che sfuggono alla comprensione dei pi, con esiti spesso imprevisti, che inducono perciò taluni ad utilizzarla in modo pretestuoso, o con finalità dilatorie, e perciò ingiuste.
Con delibere in data 28 aprile 1999, 16 febbraio e 13 dicembre 2000, il CSM costituì un gruppo di lavoro composto da magistrati, di diverse provenienze e funzioni, con l'incarico di collaborare con la Settima Commissione nella rilevazione di criteri e contributi per realizzare un sistema di rilevazione dati che consenta al Consiglio di disporre di informazioni omogenee e affidabili: a) per la compiuta conoscenza della struttura e della organizzazione degli uffici giudiziari; b) per la valutazione del lavoro del magistrato ai fini propri dell'organo di autogoverno.
Il rientro in ruolo dei consiglieri uscenti del C.S.M. ha rappresentato
( come del resto era successo spesso nel passato) una brutta pagina per
il nuovo Consiglio. A tutti gli ex consiglieri senza distinzione alcuna
è stato attribuito dalla maggioranza il massimo dei punteggi e tutti sono
stati destinati alle sedi da loro richieste ( tra l'altro con notevole
ritardo, anche facendo un paragone con i precedenti Consigli). Con ciò
è stato reso un brutto servizio a tutti: a chi sperava di poter concorrere
Premessa: la giurisdizione come osservatorio privilegiato sulla realtà
/ I. Una società che ha fame di diritti / II. Il diritto e la forza /
III. L'Europa come speranza / IV. La difesa della Costituzione / V. Imparzialità
e contesto politico / VI. La centralità dello status del magistrato e
dell'ordinamento giudiziario / VII. Md, la giurisdizione e il servizio
giustizia / VIII. Md, l'Anm e i magistrati / IX. Md, l'avvocatura e la
cultura giuridica / X. Md, la società e la politica.
Dopo gli slogan, le minacce, i ballons d'essai del ministro della giustizia e un lavoro parlamentare di mesi (cancellato in un giorno con un tratto di penna), gli "esperti" della maggioranza hanno, infine, prodotto il vero progetto governativo di "riforma" dell'ordinamento giudiziario, mix senza precedenti di ossessione burocratica e di barocchismi seicenteschi.
Cari colleghi,
con il maxiemendamento approvato nei giorni scorsi dal consiglio dei
ministri il progetto governativo sull'ordinamento giudiziario è ormai
definito.
E' il momento delle scelte importanti. Le prospettive della riforma governativa dell'ordinamento giudiziario sono sostanzialmente inaccettabili ed impongono a tutti i magistrati di dare risposte adeguate alle questioni reali. Se dovesse essere approvata la delega al governo nei termini conosciuti, le conseguenze per l'assetto costituzionale della magistratura sarebbero gravissime.